Il centrosinistra sardo accusa segnali di cedimento. Manca un anno e mezzo al termine della legislatura e c'è il rischio che alcuni partiti trascorrano questo tempo da separati in casa.

È il caso del Partito dei sardi, pronto a reagire alla presunta inerzia del presidente sui temi di accantonamenti e Agenzia sarda delle entrate. Malumori anche a sinistra, perché Campo progressista comincia a prendere le distanze dalla Giunta, come nel caso di alcuni voti contrari sulla rete ospedaliera. E le tensioni nazionali pesano sul rapporto con Art. 1-Sdp. Il resto della coalizione fa quadrato, per evitare una crisi pesante: senza queste forze, il centrosinistra perderebbe la maggioranza in Consiglio.

L'APPUNTAMENTO - Ma in casa Pds non c'è la sensazione di aver causato una crisi. "Abbiamo voluto dare una scossa", spiega il segretario Franciscu Sedda, "più volte siamo stati molto critici con la Giunta, ma poi abbiamo sempre fatto seguire proposte concrete". Questione di vocaboli, come avviene anche quando si parla del 24 ottobre, considerato un "appuntamento importante", non un ultimatum.

Quel giorno la Corte costituzionale si esprimerà in merito al ricorso del governo sulla legge che istituisce l'Agenzia sarda delle entrate. Il Partito dei sardi aveva chiesto un'azione forte da parte della Giunta. Una cosa è certa: il primo gennaio "l'Ase dovrà essere una cosa concreta. Poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità", dice Sedda.

L'AVENTINO - Luna di miele abbondantemente terminata invece tra la Giunta e Campo progressista, formazione rappresentata in Consiglio regionale da Francesco Agus e Anna Maria Busia. Senza un proprio rappresentante nell'esecutivo, la posizione dei due consiglieri è molto critica, come rappresentato in maniera plastica durante la discussione sulla rete ospedaliera. Agus critica la modalità di chi "utilizza logiche spartitorie per far passare momentaneamente qualche mal di pancia".

"NESSUNA CRISI" - Gli altri partiti della maggioranza gettano acqua sul fuoco, a partire dal Pd. Il capogruppo Pietro Cocco ribadisce la necessità di "evitare fughe in avanti che dividono". Il capogruppo di Art.1-Sdp, Daniele Cocco, scarta l'ipotesi di una crisi e ricorda la paternità della battaglia sugli accantonamenti: "In tempi non sospetti avevo chiesto di inserirli nel bilancio". Dunque, rimandate al mittente le accuse del Pds a Pigliaru visto che "il presidente è riuscito ad aprire una breccia a Roma".

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