Bruno Contrada rientra nella Polizia, lo ha deciso il capo Franco Gabrielli dopo la sentenza della Corte di Cassazione dello scorso luglio, che ha dichiarato ineseguibile la condanna a 10 anni di carcere inflitta nel 2006 per concorso esterno in associazione mafiosa.

L'ex 007, che è stato anche numero due del Sisde, oltre che capo della squadra mobile di Palermo, è stato destituito dieci anni fa dall'allora capo della Polizia Antonio Manganelli in seguito alla sentenza di condanna.

Il provvedimento ha anche effetti retroattivi: la revoca parte infatti dal gennaio 1993, quando Contrada venne sospeso dal corpo di Polizia in seguito all'arresto.

Gli verrà riconosciuto "l'intero trattamento economico previsto dalle vigenti disposizioni di legge, con interessi e rivalutazione monetaria", si legge nel provvedimento.

"È un giorno importante per il nostro assistito - esultano i suoi legali - che dopo tanti anni vede restituita la sua onorabilità e viene reinserito tra i prefetti della Polizia. La forza del diritto prevale sulle ingiustizie".

IL PROCESSO - Bruno Contrada viene arrestato il 24 dicembre 1992 con l'accusa di concorso in associazione mafiosa. In primo grado viene condannato a 10 anni, ma la Corte d'Appello ribalta la sentenza e lo assolve. Altro colpo di scena in Cassazione, che annulla l'assoluzione e rimanda il processo alla Corte d'Appello di Palermo, che il 25 febbraio 2006 conferma la condanna a dieci anni di carcere. La sentenza diventa definitiva nel 2007. Nel 2015 arriva la Corte Europea per i diritti dell'uomo, che condanna l'Italia a risarcire l'ex 007 perché all'epoca dei fatti a lui contestati - si parla degli anni '80 - il reato di concorso in associazione magfiosa non era "chiaro né prevedibile". Cosa che spinge i legali di Contrada a impugnare nuovamente la condanna, fino alla sentenza di Cassazione del luglio scorso, che la dichiara "ineseguibile e improduttiva di effetti penali".

(Redazione Online/L)

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