"È tempo per il mondo intero di unirsi a noi nel chiedere che il governo iraniano metta fine al suo perseguimento di morte e distruzione". L'appello è di Donald Trump, che nel tardo pomeriggio italiano svelerà la nuova strategia su Teheran.

Secondo indiscrezioni lasciate trapelare dalla Casa Bianca gli Stati Uniti non si ritireranno dall'accordo sul nucleare, almeno per ora: tuttavia la nuova amministrazione darà il via a una nuova politica nei confronti di Teheran, dopo gli anni del disgelo durante Obama.

La nuova strategia è il "punto d'arrivo di nove mesi di discussioni con il Congresso su come proteggere meglio la sicurezza dell'America", afferma la Casa Bianca.

"Non ripeteremo gli errori di Obama rispetto alla totalità delle minacce derivanti dalle attività maligne del governo iraniano, cercheremo di determinare un cambiamento del comportamento del regime".

Il nucleare resta il punto più controverso, a Teheran va negata "ogni via per l'arma nucleare", ma non è l'unico.

Va anche contrastata la "minaccia dei missili balistici e di altre armi asimmetriche", va "neutralizzata l'influenza destabilizzante dell'Iran nella regione", in particolare in Siria e Yemen, e va contenuto il suo "sostegno al terrorismo e ai militanti".

Particolare attenzione sarà prestata poi alle attività dei Guardiani della rivoluzione, il corpo d'élite dell'esercito iraniano che risponde direttamente alla Guida suprema.

E vanno "rivitalizzate le loro tradizionali alleanze a partnership regionali come baluardo alla sovversione iraniana e ripristinare un più stabile equilibrio di potere nella regione", con riferimento in particolare ad Israele.

Ma il vero obiettivo di Trump è il ritorno alle sanzioni, come svela il New York Times: difficile farlo senza uscire dall'accordo del 2015. E allora la strategia, rivela il quotidiano, potrebbe essere quella di denunciare il mancato rispetto degli accordi da parte di Teheran senza ritirarsi dall'intesa, cercando di decertificarla, dicendo che non risponde più agli interessi Usa e che ha intenzione di rinegoziarla.

Cosa che l'Iran non ha intenzione di fare, tanto che sia il presidente Rouhani che il ministro degli Esteri Zarif hanno detto che se gli Usa stracciano l'accordo sono "pronti a ripartire con la ricerca nucleare in pochi giorni".

(Redazione Online/L)
© Riproduzione riservata