La banda che ha agito la notte scorsa nel magazzino del Consorzio agrario di Prato Sardo, a Nuoro, chiuso da soli quaranta giorni, sapeva che sarebbe stato un lavoretto facile facile: nessuna telecamera, nessun allarme e soprattutto nessun custode.

Anche lui, che ha sempre garantito la sicurezza, non lavora più lì.

I ladri hanno quindi agito indisturbati, per ore, caricando per tutta la notte ogni tipo di attrezzatura agricola nuova di zecca sui tre camion dello stesso Consorzio trovati nel piazzale, e poi sono svaniti nel nulla.

La scoperta del furto è stata fatta la mattina successiva dai pochi dipendenti rimasti a Nuoro, alcuni magazzinieri e i dipendenti della Fata assicurazioni, che hanno chiamato la polizia.

Il valore di tutte le attrezzature portate via dai malviventi potrebbe aggirarsi sui centomila euro, forse più.

Dal magazzino mancano decine di macchinari agricoli, nuovi di zecca e che erano già pronti per essere portati nei centri di periferici del Consorzio che sono rimasti aperti.

LA BANDA È ANDATA SUL SICURO - La banda sapeva come muoversi e cosa avrebbe trovato.

Secondo una prima ricostruzione sono entrati da un cancello posteriore, posto ai margini dell'area industriale.

Uno o forse più ladri hanno scavalcato il cancello chiuso da tempo con una barra di ferro saldata tra le due ante.

Sono scesi sino all'officina, dove hanno preso una mola a motore: con quella hanno tagliato i cardini, e con il supporto del muletto, spostato il cancello. Da lì è iniziata la razzia.

La banda, composta da almeno tre persone, ha utilizzato i camion da carico del Consorzio, e all'interno dei magazzini ha lavorato indisturbata.

Nei cassoni c'è finito di tutto: motopompe, motozappe sfienatrici, macchine per la raccolta di patate, e attrezzature dell'officina. Tutto nuovo.

Stavano caricando anche il trattore tosaerba, di quelli utilizzati per tagliare i prati negli stadi. Ma hanno desistito, forse perché era troppo ingombrante.

Prima di andare via, completata l'opera, si sono presi una pausa. Sono arrivati all'ingresso, hanno sfondato il vetro di un distributore automatico di bibite, e si sono scolati due coca cola. Infine, così come sono arrivati, se ne sono andati. Indisturbati.

SILENZIO - Ieri mattina i pochi dipendenti non avevano voglia di parlare.

"Non siete autorizzati", rispondono dal Consorzio chiuso "d'ufficio" dal 31 agosto.

A nulla era servita la mobilitazione del territorio, anche il Consiglio comunale di Nuoro aveva chiesto un intervento della Regione. Invano.

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