Un sacerdote della diocesi di Roma è stato sequestrato in Nigeria.

Stando alle prime informazioni si tratta di Don Maurizio Pallù, 63 anni, rapito da un gruppo armato (forse la cellula terroristica di Boko Haram) mentre si trovava con altre quattro persone nei pressi di Benin City, nel Sud del Paese.

I rapitori avrebbero sequestrato il sacerdote, in missione in Nigeria da tre anni, dopo aver rapinato il gruppo.

Sulla vicenda è al lavoro l'Unità di crisi della Farnesina, mentre la procura di Roma ha aperto un fascicolo coordinato dal pm Sergio Colaiocco.

IL VICARIATO - Intanto dal Laterano, sede del Vicariato, si guarda con "apprensione" alla vicenda.

"Monsignor Angelo De Donatis (vicario del Papa, ndr) è stato avvisato del sequestro del sacerdote in missione nel sud della Nigeria - ha detto don Walter Insero, responsabile dell'ufficio per le comunicazioni sociali del Vicariato di Roma -. Vive insieme a tutta la Chiesa di Roma un'apprensione, sperando e pregando soprattutto che questo suo figlio possa tornare presto in libertà ed essere riabbracciato e riaccolto dalla sua Chiesa madre".

"C'è apprensione e preoccupazione - aggiunge don Insero al Sir, il servizio di informazione religiosa della Cei - ma allo stesso tempo la Chiesa si unisce in preghiera, pregando per lui e per la sua liberazione".

IL PAPA - Preghiera a cui si unisce anche Papa Francesco.

Il pontefice, riferisce tramite Twitter il portavoce del Vaticano, "è stato informato del sacerdote italiano rapito in Nigeria, don Maurizio Pallù, e sta pregando per lui".

(Redazione Online/D)
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