Ha resistito a un atto vandalico ma non ce l'ha fatta a lottare contro chi la tratta come "ripostiglio, cassonetto, magazzino": così la Bibliocabina di via Gramsci è "Chiusa per sciopero" e ha sospeso la sua attività.

Da stamattina è sigillata e c'è un cartello che racconta le abitudini iglesienti, nel bene e nel male.

In questi giorni, l'anno scorso, l'associazione Trevessu lavorava per ridare vita a quella che era una cabina telefonica da rottamare.

L'ha riconvertita al "book crossing", lo scambio reciproco e gratuito di libri, creando un primato nazionale.

"Poche persone - spiega Francesco Baschieri - bastano per rovinare un progetto. La Bibliocabina è nata per far circolare i libri di narrativa. In tanti lo hanno capito: sono arrivati circa mille volumi da collane per bambini a "super letture". Ma non è un luogo per depositare rifiuti, appendere manifesti, utilizzare per farsi una biblioteca, vendere le opere o liberare casa: libri scolastici datati non servono a nessuno".

Così, per ora, chiude per sensibilizzare la città, la stessa Iglesias che a febbraio si era fatta suo scudo contro i vandali. I ragazzi di Ipia Ferrarris e i liceali del Minerario avevano organizzato una maratona di lettura per lanciare un segno a chi l'aveva incendiata.

L'incendio non era degenerato solo per un caso, il presidente del Consiglio comunale Mauro Usai aveva notato le fiamme mentre tornava a casa ed era intervenuto per soffocare l'incendio: "Mi vergogno - chiarisce - come ogni volta che passo in piazza Buozzi, vedo i posacenere 'Cinì' usati per altro, i monumenti imbrattati o le cunette e l'ingresso dell'ecocentro pieni di spazzatura. Da amministratore sento il grande peso di non essere riuscito a comunicare che il vivere civile non è solo avere qualche soldo in più in tasca. In queste condizioni non servono neanche le telecamere anche perché non possiamo vivere sorvegliati come in 1984 di Orwell".

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