Qualche piantina c'è, ma è niente a confronto con quell'enorme manto verde che per anni ha invaso il rio Mar'e Foghe che tocca i territori di Riola Sardo, Nurachi e Zeddiani.

Il giacinto sembra essere sparito.

Come anche chi aveva promesso di studiare le cause della proliferazione della pianta che tappava i canali.

Ad oggi, infatti, non esiste uno studio dettagliato che spieghi la causa della presenza di questa specie tropicale. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Zeddiani Claudio Pinna, che ieri ha inviato una lettera all'assessorato regionale all'Ambiente, all'Arpas e alla Provincia per capire dove sono finiti i tanti attesi progetti di monitoraggio e intervento.

"Questo sarebbe stato un momento buono per stabilire il perché ogni anno lo specchio d'acqua si trasformava in una distesa di piante", ha detto Pinna. Aggiungendo: "Dopo che dallo sbarramento di Piscaredda è stata liberata l'acqua salmastra la pianta non è più cresciuta, sarà un caso?".

Ma non è tutto. In questi giorni nel corso d'acqua si è verificata una moria di carpe che è stata segnalata all'Arpas, poi intervenuta per analizzare l'acqua.

"Ci hanno comunicato che i pesci sono morti a causa dell'elevata salinità, quindi potrebbe essere confermata la teoria secondo la quale l'acqua salata non piace al giacinto. Pare che la situazione attuale dell'acqua possa dipendere realmente dalla maggior presenza di acqua salmastra proveniente dallo stagno".
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