Un conto sono i dati reali, che raccontano di una città tutto sommato tranquilla, dove gli episodi di criminalità sono in calo. Un conto è la percezione del pericolo, del rischio. La paura che si manifesta e si diffonde diffusamente, in particolare nel quartiere della Marina, nei giorni successivi agli sbarchi diretti, quando un gran numero di migranti staziona nel centro storico prima della partenza. Timore che si scatena dopo episodi di criminalità, come avvenuto in queste ultime settimane e che hanno coinvolto gruppi di algerini. Per questo, su richiesta del sindaco Massimo Zedda, Confesercenti e Confcommercio, il prefetto Tiziana Giovanna Costantino ha convocato il Comitato per l'ordine pubblico.

IL PREFETTO - "Non esiste un caso algerini, non c'è un'emergenza criminalità", ha detto, sgombrando il campo da allarmismi. "Cagliari è una città tranquilla, lo dicono i dati che parlano di un calo degli episodi criminali. Esiste, è vero, la percezione del pericolo e questa non vogliamo sottovalutarla. Gli algerini che hanno commesso illegalità sono stati arrestati, non c'è, in città, alcun nucleo stabile. Rispettiamo i timori e su questo dobbiamo lavorare, ma come istituzione abbiamo il dovere di separare la percezione del rischio dai dati reali".

LA RICHIESTA - Era stato il sindaco Massimo Zedda a sollecitare l'incontro dopo gli ultimi episodi che hanno visto protagonisti (nelle ultime due settimane) giovani algerini arrivati nell'Isola con gli sbarchi diretti. Un numero consistente di migranti che dopo i controlli sanitari e l'identificazione hanno stazionato in città in attesa della partenza. Non certo tutti ma alcuni di loro sono stati arrestati per rapina, aggressioni, risse e scippi, scatenando così la paura "Abbiamo chiesto una maggiore presenza delle forze dell'ordine per le strade e le piazze in particolare durante i giorni di afflusso dei migranti arrivati con gli sbarchi diretti. Il prefetto - ha detto Massimo Zedda - chiederà la disponibilità dell'esercito non certo per il controllo sull'ordine pubblico ma per assicurare la vigilanza nei centri d'accoglienza così da liberare agenti della Polizia di Stato e carabinieri da poter coinvolgere, questi sì, nel pattugliamento del territorio". Zedda ha ricordato i dati forniti durante il vertice sull'ordine pubblico dal questore, dai vertici dei Carabinieri e della Finanza. "Ci è stato riferito di un calo degli episodi di illegalità e confermato ciò che già sapevamo: ovvero che Cagliari è città tranquilla e che anche gli ultimi, seppur gravi episodi, concentrati nelle ultime due settimane, non la fanno certo diventare un luogo a rischio. Credo però che non debbano essere sottovalutati. Un conto è la sicurezza reale, un conto l'insicurezza percepita dai cittadini che va letta correttamente e soprattutto rispettata".

I COMMERCIANTI - Tema caro al presidente di Confesercenti, Davide Marcello. "Non condivido il clima del 'va tutto bene', del 'è tutto a posto'. Siano d'accordo che Cagliari è città sicura, che la percentuale dei reati diminuita. Ma non ci accontentiamo. Il nostro è un ruolo difficile, come associazione raccogliamo le lamentele e le preoccupazioni degli associati e degli imprenditori, e ciò che raccontano. Quando la dipendente del locale di piazza Yenne mi dice che ha paura, che si preoccupa di quando smonta dal lavoro a tarda sera, quel messaggio bisogna ascoltarlo. Se sono molti, e lo sono, allora il problema diventa reale".

I ROGHI - Ieri al Comitato si è parlato anche di roghi e inquinamento, partendo dal caso-Molentargius. Zedda e il sindaco di Quartu Stefano Delunas chiederanno alla Regione che dei 20 milioni già assegnati al Parco (Fondi dell'accordo di programma) se ne utilizzi una parte per la recinzione e la videosorveglianza. C'è attesa, inoltre, per i dati dell'Arpas sul materiale ancora nascosto sottoterra.

Andrea Piras

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