La Corte costituzionale ha giudicato inammissibile il conflitto sollevato dalla Regione Puglia contro lo Stato in relazione al procedimento di autorizzazione alla realizzazione del gasdotto Tap.

In conseguenza di tale decisione resta confermata la validità del provvedimento che ne ha autorizzato la costruzione.

Si tratta di un decreto disposto dal ministero dello Sviluppo economico contro cui la Regione, guidata dal governatore Michele Emiliano, aveva presentato ricorso per il fatto che il governo non avesse aperto alcuna trattativa su alcune problematiche legate a questa grande opera e in particolare sul punto di approdo della pipeline a San Foca.

Dopo aver chiesto la revoca del provvedimento, non avendo ottenuto risposta dal Mise, la Regione Puglia ha presentato ricorso per conflitto di attribuzione.

Una volta completato, il gasdotto partirà Turchia, dove si collegherà al Trans Anatolian Pipeline, attraverserà la Grecia, l'Albania e quindi raggiungerà l'Adriatico, trasportando il gas in Italia

(Redazione Online/F)

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