"Vengo fuori da un incubo che mi ha provocato ingiusto turbamento per troppo tempo".

Con queste parole Raffaele Lai, consulente e tributarista di Senorbì, ha commentato la positiva conclusione della vicenda giudiziaria che lo vedeva coinvolto con l'accusa di appropriazione indebita.

"Assolto dal reato perché il fatto non sussiste", recita la sentenza della Corte d'appello del tribunale di Cagliari.

Ribaltato quindi il giudizio di primo grado che aveva condannato Lai a 8 mesi di reclusione e al pagamento di 3.400 euro, tra multa e risarcimento danni.

Nel 2009 Raffaele Lai è stato querelato da un imprenditore di Lunamatrona, che lo aveva accusato di essersi appropriato delle sue scritture contabili, rifiutandone la consegna.

Il processo, celebrato al tribunale di Cagliari, era terminato con una condanna.

La sezione penale della Corte d'Appello di Cagliari ha riformato totalmente la sentenza di primo grado e ha assolto Raffaele Lai con una formula che non lascia dubbi sulla totale infondatezza delle accuse: "il fatto non sussiste".
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