Hanno sondato il mercato e poi deciso.

"Non di sole cozze, neppure di sole arselle sarà il nostro futuro". Parola di pescatori. O meglio, degli allevatori di frutti di mare iscritti alle cooperative che fanno capo al Consorzio ittico Santa Gilla.

"Abbiamo due progetti di grande importanza pronti a partire", spiega il presidente Emanuele Orsatti, "finalizzati a far crescere il consorzio e il nostro fatturato che l'anno scorso ha avuto un'impennata straordinaria passando dai novecentomila euro agli attuali due milioni e duecentomila".

IL GIRO D'AFFARI - Una strategia, questa del consorzio, che grazie alle ostriche, ma anche alla produzione e alla pressante richiesta di vongole veraci Tapes decussatus, un tempo diffusissima in laguna e oggi, come in molte aree del Mediterraneo, messa in serio pericolo e in minoranza dall'invasione della vongola indopacifica Tapes philippinarum, potrebbe ancora di più far crescere il giro d'affari del consorzio ittico.

I PARTNER - Le due iniziative, che andranno ad aggiungersi al programma di allevamento dei ricci di mare già in atto a Sa Illetta, dov'è stato allestito un vero e proprio reparto nascite del Paracentrotus lividus, saranno gestite da importanti partner quali l'Università di Cagliari (dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente), l'Università di Sassari, l'Imc-Centro marino internazionale di Torregrande, l'Agris e dal Flag-Gruppo di azione costiera.

GLI ORTI - Il progetto-ostriche è stato finanziato da Sardegna Ricerche e sarà coordinato dall'Imc. "Sistemeremo nell'area più esterna della laguna, poco prima del ponte, i primi sei filari sperimentali delle ostriche", spiega Orsatti.

"Il primo anno si dovrebbero produrre dai quattro ai cinquemila chili".

LE ARSELLE - Parallelamente andrà avanti l'altro progetto, quello delle arselle.

"L'obiettivo è far crescere la produzione della vongola verace nei cosiddetti orti razionali. Verranno allestiti nelle aree dove questo mollusco è ancora presente in laguna e non del tutto soppiantato dalla filippina. A garantire la semenza, ovvero i piccoli molluschi, sarà Agris che gestisce lo schiuditoio a Tortolì", spiega il biologo e docente universitario, Piero Addis.

"Bisognerà affrontare il problema della grandezza delle vongole da immettere in laguna per evitare che i predatori naturali, come per esempio orate, bocconi ed altri, possano divorarle prima del raggiungimento delle dimensioni sufficienti per la raccolta", precisa Emanuele Orsatti.

"La classificazione delle acque della laguna, indispensabile per l'allevamento dei mitili e così anche per le ostriche, è già stata fatta e ha dato indici assolutamente positivi", assicura Renato Murgia, presidente del Flag-Gruppo Azione costiera.

"La specie che si dovrà allevare è naturalmente la pregiata ostrica concava, la Crassostrea gigas che già si produce a Tortolì. Per Santa Gilla e i suoi pescatori sarà un valore aggiunto, vista la grande domanda del mercato".

LA SCOMMESSA - Il Consorzio punta in alto, tentando con la diversificazione delle produzioni di diventare sempre più competitivo.

"Stiamo aspettando il bando per poter avere un nostro spazio di vendita in uno dei mercati cagliaritani, ma vorremmo far ripartire anche la pescheria in laguna. E poi aspettiamo che Regione e Comune risolvano il problema del caseggiato che ospita l'ex schiuditoio, costruito trent'anni fa, attrezzato con i laboratori e le attrezzature ma mai entrato in funzione. Ecco - si augura il presidente del consorzio - sarebbe il luogo ideale per accogliere i ricercatori universitari che oggi ospitiamo in spazi non adeguati".

Andrea Piras

© Riproduzione riservata