"Sono pronta a scioperare: se la Ip non adeguerà i prezzi, terrò chiuso il rifornitore".

Mery Serra, benzinaia di via Lamarmora, per salvare la stazione di servizio che la sua famiglia gestisce dal 1959 è pronta a incrociare le braccia: troppo caro il prezzo del carburante imposto dalla compagnia petrolifera proprietaria della pompa, per poter competere con gli altri rifornitori.

"Il carburante che vendo io è da sempre più caro rispetto agli altri rifornitori della zona - racconta Mery Serra -, tra compagnie diverse è più che normale, ma non comprendo perché la Ip dallo scorso maggio imponga a me dei prezzi, e al mio collega di via Nora degli altri: rappresentiamo lo stesso gestore, ma il mio carburante è più caro. Sono stanca di chiedere spiegazioni ai referenti della Ip, nessuno mi dice perché debba subire questa ingiustizia, e le associazioni di categoria non mi aiutano. Da maggio a oggi ho venduto 40mila litri di carburante in meno rispetto allo scorso anno. Continuo a perdere clienti, anche quelli più affezionati sono costretti a far benzina altrove perché i miei prezzi non sono concorrenziali".

Tra i sette distributori di benzina presenti nell'arco di otto chilometri l'Ip di via Lamarmora è il più caro. Ma la beffa per Mery Serra è che questa mattina nella sua stazione, diesel e super costavano rispettivamente 1,589 e 1,739 euro al litro; la Ip di via Nora praticava 1,564 per il diesel, e 1,723 per la super.

"Lavoro tutti i giorni, col caldo o con la pioggia sono qui mattina e sera per guadagnare 3 centesimi al litro - dice la benzinaia di Pula -, non merito di essere trattata così: appena terminerò questa scorta, chiuderò il rifornitore per protesta".
© Riproduzione riservata