Il successo va al di là della soddisfazione personale: dimostra che i ceramisti di Assemini possono ancora dire la loro e, soprattutto, potrebbero essere da stimolo per i più giovani, mai così lontani da una delle tradizioni simbolo della città.

Se lo augura Doriana Usai, ceramista asseminese di 38 anni, recente vincitrice nella categoria femminile dei Mondial tornianti in tour 2017.

Un successo che arriva proprio nei giorni in cui Assemini piange la scomparsa di Salvatore Carboni uno degli ultimi grandi maestri del tornio.

Patrocinata da Comune ed Ente ceramica di Faenza, Associazione italiana città della ceramica (Aicc) e Argillà, quest'anno l'edizione itinerante si è svolta a Nove, in provincia di Vicenza. Per Doriana, assente dalla manifestazione da 15 anni, è il quinto successo.

LA GIOIA - "Non mi aspettavo di vincere, ero partita per incontrare amici che non vedevo da tempo", racconta.

"Sono contenta che, ancora una volta, si parli di Assemini. I nostri ceramisti sono riconosciuti per la loro qualità ed è una eccellenza che dobbiamo cercare di mandare avanti".

Al tornio da quando aveva otto anni, Doriana è figlia di Efisio Usai (75 anni, anche lui abilissimo ceramista) e fa parte della quinta generazione di vasai in famiglia.

LA TRADIZIONE - La paura è che dopo di lei - artigiana più giovane in città - la tradizione scompaia: ad Assemini sono attivi 10 laboratori ma in passato erano 17.

"Non abbiamo nuove generazioni - avverte -. Dobbiamo far capire ai giovani l'importanza del nostro patrimonio, magari con una scuola di ceramica e introducendo la disciplina negli istituti. Oggi è ancora possibile, vista la presenza dei maestri anziani: quando non ci saranno più potrebbe essere tardi. Perdere le tradizioni è come mettere da parte la nostra cultura, per questo insegno l'arte del tornio a mio figlio di 5 anni".

Il segreto di Doriana Usai è "riprodurre manufatti che abbiano un richiamo tradizionale e culturale ma allo stesso tempo contemporanei. È importante l'amore per il proprio lavoro, mi emoziono ogni volta che sto nel mio laboratorio e la gioia più grande arriva dai clienti che scelgono il tuo prodotto, non da una commissione giudicatrice".

Si può vivere di artigianato? "Sì ma è fondamentale che i prodotti siano di qualità, come quelli dei ceramisti asseminesi".

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