Tre giornalisti, tra cui un italiano, sono stati fermati ieri in Venezuela, mentre tentavano di entrare in un carcere nello Stato di Aragua per condurre un'inchiesta.

Sono stati liberati, come ha confermato questa sera il vice ministro agli Esteri Mario Giro con un tweet.

Tra gli inviati, figuravano il giornalista italiano Roberto Di Matteo e il ticinese Filippo Rossi e un reporter venezuelano, Jesus Medina.

La notizia era stata diffusa dal sindacato nazionale dei giornalisti, l’Sntp (Sindicato Nacional de Trabajadores de la Prensa).

Di Matteo e Rossi sarebbero stati accusati di aver fatto entrare attrezzature audiovisive "senza autorizzazione", ha fatto sapere il sindacato su Twitter, senza fornire ulteriori dettagli, mentre il sindacato venezuelano aveva invitato le autorità a fornire "informazioni reali" sui tre cronisti, che non avevano fatto più sapere nulla dopo essere stati fermati.

SODDISFAZIONE DI ALFANO - "Abbiamo seguito la vicenda tramite la nostra Ambasciata e il nostro Consolare Generale a Caracas con la massima attenzione e per noi, questa, è una buona notizia'', ha detto il titolare della Farnesina Angelino Alfano, a commento del proscioglimento da ogni accusa del giornalista italiano Roberto Di Matteo, tornato dunque in libertà. Di Matteo nel corso dell'udienza che si è svolta oggi pomeriggio (alle 17, ora italiana) a Maracaibo è stato assisto da un legale di fiducia dell'Ambasciata.

(Redazione Online/s.a.-m.c.)
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