La legge elettorale nota con il nome di "Rosatellum bis" ha ricevuto l'ok della commissione Affari Costituzionali, che ha nominato il democratico Emanuele Fiano relatore di maggioranza.

Il testo approderà in aula alla Camera dei Deputati martedì prossimo.

L'ok alla legge elettorale è arrivato con il voto favorevole di quasi tutti i principali partiti, ad esclusione di Movimento 5 Stelle, Fratelli d'Italia e Articolo 1-Mdp.

È stato bocciato l'emendamento anti-Berlusconi presentato dal Movimento 5 Stelle, che prevedeva che un condannato non potesse essere indicato come capo della coalizione.

COSA PREVEDE - Si tratta di un sistema misto di collegi uninominali (36%) e con il proporzionale (64%) che però non prevede alcun premio di maggioranza. Favorisce la creazione di coalizioni per accaparrarsi i seggi dell'uninominale ma, stando ai sondaggi attuali, non garantirebbe in alcun modo la governabilità, a meno di grandi alleanze post voto. La soglia di sbarramento è fissata al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni. Non ci sono le preferenze ma i listini bloccati sono molto corti.

LE REAZIONI - I pentastellati tuonano contro una legge che, prevedendo le coalizioni, li sfavorisce. "È un inciucio contro di noi - tuona il deputato Danilo Toninelli - una legge senza preferenze, con le ammucchiate, le liste finte, e che garantirà l'inciucio tra Renzi e Berlusconi. Proveremo a difendere gli italiani da questa porcata".

Una legge "attenta al dettato costituzionale", che "spinge alle coalizioni e punta all'aggregazione del Paese per permettere un governo stabile", secondo il relatore Emanuele Fiano (Pd). E proprio dalla nuova legge elettorale deriva l'apertura a sinistra di Matteo Renzi, che punta ora a una coalizione con Pisapia e Bersani, con l'ex sindaco di Milano certamente più propenso a scendere in campo col Pd, e Mdp che invece mugugna.

Un buon giudizio sul nuovo testo arriva anche da Renato Schifani (Forza Italia): "Faremo la nostra parte perché sarebbe da irresponsabili portare il Paese a un voto che ci consegnerebbe all'ingovernabilità".

(Redazione Online/L)
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