L'accordo c'è: Cesare Battisti sarà estradato in Italia.

Lo scrive il quotidiano brasiliano O Globo, precisando che il governo presieduto da Michel Temer ha già pronto il programma per far tornare l'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo nel nostro Paese.

Per l'ultima "primula rossa" degli anni di piombo sarà utilizzato un velivolo della polizia federale brasiliana in partenza direttamente da Corumbà, la località di Mato Grosso, vicino al confine con la Bolivia.

L'ARRESTO - È qui che Battisti è stato fermato mercoledì con l'accusa di violazione delle norme sulle valute straniere e anche riciclaggio di denaro, arresto poi confermato dal giudice federale Odilon de Oliveira.

"L'imputato - ha scritto il magistrato nel provvedimento - è stato ammesso allo status di rifugiato con tutti i diritti ma anche gli obblighi previsti. Con il suo atteggiamento ha trasgredito, almeno in teoria, a tutti i regolamenti previsti dal rifugiato, offendendo in questo modo l'ordine pubblico".

Due però le condizioni che devono verificarsi affinché sia portata effettivamente a termine l'estradizione: anzitutto l'arresto deve essere convalidato anche dalla Corte suprema federale (Stf), alla quale ha presentato ricorso in appello la difesa di Battisti.

In secondo luogo, scrive sempre O Globo, l'Italia deve garantire a Brasilia che il terrorista non sconterà il carcere a vita ma la massima pena prevista dalla nostra legislazione, ossia trent'anni.

Battisti è stato condannato in contumacia a due ergastoli per quattro omicidi, tutti compiuti negli anni Settanta. Nel 2004 è fuggito in Brasile.

(Redazione Online/D)

L'ARRESTO:

LA GAFFE DI DI MAIO:

"NON TEMO L'ESTRADIZIONE":

© Riproduzione riservata