È uscito senza macchia, assolto dopo gli è stata riconosciuta l'estraneità a tutte le accuse, dalla vicenda di un sequestro ai danni di una bambina.

Eppure, a distanza di quasi due anni e mezzo dalla conclusione di quella vicenda, Google continua a riproporre il suo arresto per rapimento a chi ne digita il nome sul motore di ricerca.

Ora Giovanni Giancane, 40enne di Monteroni di Lecce, presenta il conto a Google: due milioni di euro, questa la richiesta al colosso dei motori di ricerca.

Giancane fu accusato di aver partecipato, assieme alla principale imputata, al rapimento di una bambina bulgara: a marzo 2015 l'assoluzione con formula piena, per non aver commesso il fatto, sentenza che non fu neanche impugnata dalla procura.

L'uomo non ritiene giusto che il suo nome sia ancora indicizzato e associato da Google a quella vicenda, che quei vecchi articoli che lo indicano come il "mostro" che ha offerto il gelato alla piccola per caricarla in scooter siano ancora visibili online.

A sostegno della richiesta di risarcimento, il legale di Giancane ha portato una serie di certificati medici che ne attestano lo stato di malessere psicofisico.

La sua richiesta, incentrata sull'ormai annoso dibattito "diritto all'oblio vs diritto di cronaca", sarà valutata dal tribunale civile di Lecce.

(Redazione Online/L)
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