Polemiche e feroci attacchi agli insegnanti sui social e l'annuncio di interrogazioni in Parlamento e consiglio regionale.

Il flash mob sullo "ius soli" - che martedì ha visto protagonisti gli scolari della 5A dell'istituto comprensivo Pietro Allori di Iglesias - divide gli adulti.

"No alla propaganda a favore dello ius soli nelle scuole, peraltro portata avanti con il coinvolgimento di alunni minorenni", scrive in un vomunicato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia.

"Se un docente avesse promosso una manifestazione di orientamento opposto, sarebbe successo il finimondo. Su questa e su altre proposte di legge - aggiunge - ciascuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma è inaccettabile che si utilizzi un luogo istituzionale e soprattutto che si coinvolgano dei minori in una battaglia politica assolutamente di parte".

Dura presa di posizione anche da parte del cricolo Fdi-An di Iglesias: "No all'ingerenza della politica nelle scuole. Proviamo a rovesciare l'episodio:se si fossero usati i bambini per un "flash mob" contro lo "ius soli" cosa si sarebbe detto? Ora accusateci pure di "razzismo".

E Fratelli d'Italia preannuncia la presentazione di un'interrogazione parlamentare da parte del deputato Bruno Murgia e di una in consiglio regionale con Paolo Truzzu.

"Queste iniziative - commentano Murgia, Truzzu insieme al coordinatore regionale Salvatore Deidda - non favoriscono certo il dialogo sereno sulla questione immigrazione ma, al contrario, ci fanno veramente pensare che occorra una ancora più forte opposizione sia sulla questione Ius soli e in generale sulla questione immigrazione".

Intanto i maestri che hanno organizzato il flash mob - all'interno di un progetto più ampio con il coinvolgimento delle famiglie - difendono l'iniziativa.

"Abbiamo agito nel pieno rispetto delle direttive ministeriali - puntualizza Christian Castangia, che ha preparato gli scolari insieme alle colleghe Enrica Ena e Maria Efisia Piras - insegnare educazione civica a scuola, altro non è che portare in classe temi dei quali i bambini sentono parlare ogni giorno. Nessuno di noi è iscritto ad alcun partito, né sventola bandiere che non siano quelle a sostegno del più debole. Siamo partiti anche, e lo dice un non cattolico, dalle parole pronunciate dal Papa". Poi conclude: "Non ci spaventano le critiche, né il confronto. A meno che non ci sia dietro il tentativo di controllare le modalità d'insegnamento".

IL FLASH MOB - VIDEO:

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