L'effetto Mattarella è già passato. Fenosu, il giorno dopo l'atterraggio dell'aereo presidenziale, è di nuovo lo scalo fantasma degli ultimi sei anni.

Eppure proprio il passaggio veloce del capo dello Stato ha riacceso le speranze di un intero territorio di vedere riaperto l'aeroporto. La Sogeaor, la società di gestione, a breve sarà privatizzata ma il pubblico può ancora fare la propria parte.

"Noi faremo tutto per sostenere i privati nel rilancio dell'aeroporto", assicura il sindaco Andrea Lutzu.

IL FUTURO - I giochi per la cessione delle quote societarie al raggruppamento temporaneo di imprese cagliaritane (Aeronike srl, Distretto aerospaziale della Sardegna e Nurjana Technologies srl) dovrebbero essere fatti.

Provincia, Comune, Regione e Consorzio industriale sono decisi a chiudere in fretta la partita (nonostante ci sia ancora un ricorso pendente e negli ultimi tempi ci fossero state alcune divergenze tra i privati), per evitare il fallimento. Il futuro quindi è segnato: senza le amministrazioni pubbliche.

LE PROPOSTE - "Ma Fenosu può avere ancora un futuro importante - sostiene il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Attilio Dedoni - serve un atto di coraggio, la Regione deve prevedere una gestione complessiva degli scali sardi e inserire anche Fenosu che, per la sua posizione centrale, diventa strategico come ha dimostrato l'atterraggio del capo dello Stato".

Secondo Dedoni il passaggio ai privati non sarà un ostacolo: "Il Distretto aerospaziale tra i soci ha anche Sardegna ricerche che è un'agenzia regionale". Anche il sindaco Lutzu ribadisce che da parte del Comune "ci sarà massimo sostegno ai privati anche chiedendo eventuali finanziamenti. Fenosu può essere scalo merci, base della protezione civile e sono ottimi presupposti da cui ripartire".

MATTARELLA A CAGLIARI:

LA POLEMICA SULL'AEROPORTO:

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