"Abbiamo un grande bisogno di cultura in questa stagione. Ed è per questo che è grande la riconoscenza del nostro Paese per il ruolo delle università e per il prezioso contributo che queste danno all'Italia". Così si è espresso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al termine della solenne cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico 2017/18 dell'Università degli Studi di Cagliari.

Parole sottolineate poco prima anche dal rettore, Maria Del Zompo, nella sua relazione di apertura del 397mo Anno dell'Ateneo cagliaritano.

"È sempre necessario avere uno slancio propositivo verso gli obiettivi che una Università degli Studi deve prefiggersi: fare cultura di qualità, senza mai accettare compromessi verso la mediocrità. Per fare questo, ricordando la caratteristica intrinseca che determina l'eccellenza del sistema universitario italiano, ossia quella di essere un sistema binario che dà la medesima importanza alla didattica e alla ricerca, bisogna concentrare la massima attenzione su una ricerca di qualità, perché una didattica senza ricerca non può essere né innovativa né eccellente", ha detto il rettore sottolineando "il ruolo strategico di sede dell'elaborazione e della diffusione del sapere, e l'impegno per lo sviluppo culturale, sociale ed economico della Sardegna attraverso la ricerca, la formazione e il trasferimento delle conoscenze scientifiche".

Poi ha aggiunto: "Se istruzione e innovazione sono i principali motori della crescita economica nell'era dell’economia della conoscenza l'Università rappresenta una delle istituzioni fondamentali di questo processo perché ne è culla e custode naturale".

L’obiettivo di fondo indicato con forza dal Magnifico è "permettere al nostro Ateneo di svolgere sempre meglio la funzione di educare al pensiero critico e di far maturare persone competenti e libere, in grado di affrontare situazioni complesse e diverse nel tempo, nonostante una continua diminuzione di risorse".

Anche per questo "nel 2017 l'Ateneo ha approvato il primo Piano Strategico: il processo di programmazione è stato un momento di riflessione importante sullo stato della nostra università e sul suo sviluppo futuro, che ha portato alla definizione di obiettivi strategici coerenti con la nostra missione improntati alla qualità e al miglioramento continuo. Tutte le componenti della comunità accademica hanno concorso e concorreranno al successo dell'Ateneo nella realizzazione di questo progetto".

(Redazione Online/s.a.)
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