"O i sindacati si autoriformano o una volta al governo la riforma la faremo noi".

Suona come una minaccia la frase di Luigi Di Maio, candidato premier del M5S e vicepresidente della Camera, intervenuto al Festival del Lavoro a Torino.

"Se il Paese vuole essere competitivo - ha spiegato Di Maio - e impedire la fuga dei cervelli deve prevedere un cambiamento radicale delle organizzazioni sindacali: se nei prossimi dieci anni cambiano il lavoro e le professioni allora anche il sindacato deve cambiare e dare possibilità alle organizzazioni giovanili di sedere al tavolo delle contrattazioni".

Poi ha rincarato la dose: "Un sindacalista che prenderà la pensione d'oro e prendere finanziamenti da tutte le parti ha ben poca credibilità nel rappresentare un giovane di 30 anni".

Quindi l'annuncio: "Serve una manovra choc sul posto di lavoro: facciamo un po' di deficit produttivo, investiamo nell'abbassamento del costo del lavoro e rimettiamo in moto l'economia".

(Redazione Online/L)
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