Anche la Asl di Sassari (oggi Assl) rischia di entrare nella vicenda della "psiconeuroanalisi", la pseudo (secondo la Procura di Sassari) terapia ideata dal neurologo Giuseppe Dore e ora al centro di un processo penale che vede sul banco degli imputati una ventina di persone per i reati di omicidio colposo, truffa, falso, abuso d'ufficio e maltrattamenti.

Nell'udienza di ieri il legale della famiglia di Luca Scognamillo (il ragazzo, 22 anni, morto suicida nel giugno 2012 mentre veniva curato secondo le prescrizioni della neuropsicoanalisi) ha annunciato che chiamerà nel processo la ex Asl di Sassari, nella veste di responsabile civile, per i presunti danni causati da Dore, dai suoi collaboratori più stretti e, più in generale, dall'associazione Aion di Ittiri.

LA PSEUDO TERAPIA - La storia è quella dei trattamenti (secondo il procuratore Gianni Caria, angherie, maltrattamenti e sottrazione di denaro) previsti dalla terapia di Dore per i malati di Alzheimer. Trattamenti a cui venne anche sottoposto Scognamillo, sino alla tragica giornata del 12 giugno 2012, quando il ragazzo si tolse la vita, lanciandosi dal ponte di Calabona. La novità non è l'accusa di omicidio colposo, formulata da tempo dalla Procura di Sassari.

Il dato rilevante dell'udienza di ieri è l'annuncio della chiamata della ex Asl nel procedimento, almeno per la riscossione dei danni alle vittime.

ASL RESPONSABILE? - La tesi del legale della famiglia Scognamillo, l'avvocato Alberto Sechi, è che anche le autorità sanitarie sono corresponsabili civilmente di quanto è avvenuto. I fatti rilevanti sono due. Scognamillo viene visitato dallo specialista Mario Piredda, fisiatra dell'ospedale Marino di Alghero, dipendente Asl. E da quel momento, si parla di diversi mesi prima del suicidio, Scognamillo, senza saperlo, entra nel protocollo di Dore.

Piredda, secondo il pm Caria, è un collaboratore strettissimo del neurologo di Ittiri, ma opera in una struttura pubblica. E da lì avrebbe indirizzato il ragazzo verso la "psiconeuroanalisi". La seconda circostanza rilevante ai fini della chiamata in causa della ex Asl, è che l'azienda sanitaria mise a disposizione della onlus di Dore, la Aion, un intero settore dell'ospedale di Ittiri.
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