"Un grande mezzo di giustizia". Sono le parole del numero uno del calcio italiano Carlo Tavecchio, che dopo le prime sei giornate di campionato si dice "molto soddisfatto" dell'innovazione portata dall'istituzione in via sperimentale della Var in Serie A.

"Sono state riformate almeno una decina di decisioni che hanno riportato nel giusto il provvedimento sportivo", ha anche aggiunto, non nascondendo però come la nuova tecnologia abbia bisogno ancora di tempo per essere assimilata al meglio.

"Come in tutte le cose ci vuole una fase di ambientamento e il problema vero è quello della tempistica della trasmissione dei dati all'arbitro che richiede più del previsto. Gli arbitri decidono in 20-30 secondi, per cui bisogna ridurre il tempo che intercorre fra la decisione nello studio e quella sul campo, fermo restando che dietro la tecnologia ci sono sempre degli uomini e gli uomini non sono infallibili".

La Var è stata fortemente voluta da Tavecchio e vede l'Italia in prima fila in un contesto internazionale dove la Figc sta acquisendo sempre più peso. "Aleksander Ceferin (presidente Uefa: ndr) sta mantenendo i patti", ha sottolineato Tavecchio. "La cosa più importante era avere quattro posti in Champions e li abbiamo ottenuti, poi ci hanno assegnato l'Europeo under 21 e siamo ora lieti che il posto di vicepresidente Uefa sia stato dato a Michele Uva".

(Redazione Online/m.c.)

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