"Un inferno che sembra non abbia mai fine: non mi chieda quante volte mi ha picchiata e insultata. Sono tante. Ho perso il conto".

Una brutta storia di maltrattamenti in famiglia, quella finita nei giorni scorsi davanti al giudice di pace di Sanluri, Paola Mameli. In Aula, a rendere testimonianza del suo calvario, è una donna, 54 anni, ex moglie dell'imputato (44): racconta come il marito non fosse nuovo a episodi di violenza nei suoi confronti. L'ultimo 4 anni fa: "Era notte, dormivo, mi sveglia e inizia a colpirmi. L'indomani, sono andata in caserma, a Barumini, e l'ho denunciato".

IL RACCONTO - Era il 2013 l'ultima volta in cui l'uomo, di Porto Sant'Elpidio, comune delle Marche, ha percosso violentemente la moglie, originaria di un paesino della Marmilla. "Nel cuore della notte - racconta - è rientrato a casa. Senza ragione, come era solito fare, ha iniziato a urlare. Mi ha aggredita con parolocce, insulti, minacce. Cercavo di calmarlo, anche per non svegliare i figli. S'infuriava di più. Alla fine mi ha picchiata, procurandomi lesioni. Mi ha fatto così male che non ho potuto evitare la visita dalla guardia medica per farmi prestare le cure: una prognosi di 20 giorni". La goccia che fa traboccare il vaso: "Ho taciuto a lungo per paura e amore dei figli, ma quella notte ho capito che l'unico modo per mettere fine a un incubo era denunciarlo e troncare il rapporto".

IL PROCESSO - Concluse le indagini, l'uomo è stato rinviato a giudizio con l'accusa di maltrattamenti e percosse. Il processo è appena iniziato. La prima udienza ha visto lei, sul banco dei testimoni, difesa dall'avvocato Giuseppe Congia, a rendere testimonianza del suo dramma. Dodici anni di vessazioni psicologiche, botte, insulti e minacce, anche davanti ai figli, che la donna ha raccontato in un lungo sfogo davanti al giudice.

LA STORIA - Si erano conosciuti a Besana in Brianza, dove lei si era trasferita con i genitori, per ragioni di lavoro. "Sembrava stesse nascendo un grande amore, invece stava per iniziare il mio peggior incubo". Sposati, sono andati a vivere nelle Marche.

La pace in casa, stando alla denuncia della donna, sarebbe durata poco. Le violenze fisiche e psicologiche non si sarebbe fatte attendere. Nel 2012, decidono di separarsi. Ci ripensano e ritornano insieme. Questa volta in Sardegna, nella casa dei genitori. "Tutto inutile: non ce la faccio più". La prossima udienza l'11 ottobre.

© Riproduzione riservata