Erano andati a prenderlo a scuola e l'avevano portato in una vecchia cantina abbandonata nel lungomare di Sant'Antioco, dove a turno avevano abusato del piccolo che all'epoca aveva nove anni.

Con l'accusa di violenza sessuale su minore, ieri mattina il collegio della seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari ha condannato a sette anni di reclusione due disoccupati sulcitani.

LA VIOLENZA - I giudici hanno accolto la richiesta del pubblico ministero Alessandro Pili che aveva contestato ai due la violenza sessuale con l'aggravante della giovanissima età della vittima.

I fatti sono accaduti a Sant'Antioco nel 2008, quando gli imputati, di 46 e 32 anni, vivevano accanto alla famiglia del bambino con la quale erano anche imparentati.

Proprio per via del rapporto strettissimo i genitori si fidavano ciecamente, tanto da chiedere loro spesso di accompagnare o riprendere il bambino a scuola.

È proprio in una di queste occasioni che, terminate le lezioni, in tre avrebbero portato il piccolo nel lungomare di Sant'Antioco dove esisteva una vecchio edificio abbandonato conosciuto da tutti come "Il cantinone" perché in passato aveva ospitato una cantina privata.

Il piccolo, anni dopo, ha raccontato nei dettagli la violenza ad un'assistente sociale.

IL GIUDIZIO - Terminata l'indagine, il pubblico ministero Alessandro Pili ha ottenuto il processo per due delle tre persone che il bambino aveva indicato, visto che il terzo è stato giudicato incapace di intendere e di volere al termine della perizia psichiatrica.

Le udienze si sono tenute a porte chiuse con la famiglia del bambino che si è costituita parte civile attraverso l'avvocato Fabio Caboni.

I due imputati, invece, erano assistiti dai legali Pier Paolo Pitzalis e Maurizio Musu.

Ieri mattima, terminata la discussione, il collegio presieduto dal giudice Massimo Costantino Poddighe si è ritirato in camera di consiglio e, poco dopo, ha letto la sentenza che accoglie le richieste del pm.

Tra novanta giorni sarà depositata la sentenza e i difensori potranno presentare ricorso in appello.
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