Picchiata a mani nude, poi accoltellata a capo e collo.

Così, stando ai risultati dell'esame autoptico effettuato tre giorni fa, è stata uccisa Noemi Durini, la 16enne di Specchia (Lecce) per il cui delitto si è autoaccusato il fidanzato 17enne Lucio, ora recluso nel carcere di Quartucciu con l'accusa di omicidio premeditato.

I medici legali hanno riscontrato sul suo cadavere "lesioni contusive multiple da picchiamento al capo e agli arti e lesioni da arma bianca al capo e al collo".

Già ieri era emerso il ritrovamento della punta di un coltello rimasta conficcata nel cuoio capelluto di Noemi.

Non ci sono invece segni di pietrate.

Durante l'interrogatorio dello scorso 13 settembre il 17enne aveva disegnato davanti agli inquirenti il coltello da cucina usato per il delitto.

Ha riferito di averlo avvolto nella maglietta che indossava e poi nascosto in una buca scavata in una zona di campagna in agro di Castrignano. Tuttavia non è riuscito a indicare il luogo preciso perché in quei momenti, ha raccontato, era molto agitato.

(Redazione Online/L)

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