Erano andati d'accordo per tutta la giornata, bicchiere dopo bicchiere, in allegria. Fino a quando i fumi dell'alcol non hanno preso il sopravvento ed è scoppiato il putiferio, forse scatenato da una battuta di troppo. Il tutto di fronte agli occhi di sposi e commensali, impietriti di fronte alla rissa avvenuta nella notte tra sabato e domenica dopo una cena nuziale all'albergo-ristorante Monte Arcosu di Uta.

L'ARRESTO - Protagonisti Gianpietro Frau, 33enne di Quartucciu, e un suo amico. I due invitati hanno improvvisamente iniziato a dirsene di tutti i colori e per placare la rabbia di Frau è stato necessario l'intervento dei carabinieri di Siliqua che lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, dopo che l'uomo avrebbe tentato di aggredire un militare.

Provvedimento confermato ieri, dopo una notte trascorsa in una camera di sicurezza a Iglesias con il processo per direttissima: Frau è stato condannato a quattro mesi di reclusione ma è già libero, in quanto incensurato.

L'ANTAGONISTA - Il suo "amico" invece rischia una denuncia dai titolari dell'albergo per danneggiamento: avrebbe sfondato la porta della camera dove avrebbe dovuto dormire il rivale. Manca la certezza perché al momento dell'intervento dei militari nessuno ha ammesso le proprie colpe.

L'ALBERGATORE - "Il tutto è accaduto intorno alle quattro del mattino", racconta Raffaele Piras, uno dei proprietari della struttura. "I due uomini avevano cantato e bevuto insieme tutta la sera, ma a un certo punto uno dei due, alticcio, ha dato in escandescenze ed è partito un acceso diverbio. L'amico è andato in camera e, da quello che mi è stato detto, avrebbe sfondato la porta. In tanti anni di attività non era mai capitato un episodio del genere. Nessuno - continua Piras - ha voluto pagare i danni: per questo siamo stati costretti a telefonare ai carabinieri. Molti clienti - aggiunge il titolare - non hanno saldato il pernottamento perché non sono riusciti a dormire. Gli sposi erano rammaricati pur non avendo colpe: sono persone squisite e non meritavano tutto questo nel giorno della loro festa".
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