Il prossimo 13 ottobre il Banco di Sardegna chiuderà 13 dei suoi sportelli nell'Isola e precisamente a Soleminis, Collinas, Gesturi, Furtei, Suelli, Barrali, Selegas, Genoni, Escolca, Triei, Olzai, Torralba.

Un brutto colpo per la Trexenta, che dovrà dire addio agli sportelli di Suelli e Selegas, e per il Parteolla, territorio costretto a rinunciare alle sedi di Soleminis e di Barrali.

I sindaci del territorio sono sul piede di guerra: "Non si possono sacrificare i servizi ai cittadini tenendo in considerazione solo i freddi numeri", protesta Rita Pireddu (Soleminis).

L'incontro tenuto tra i vertici del Banco e gli amministratori comunali dei paesi nella lista nera non è servito a cambiare le cose.

Mentre quasi tutto sembra perduto, il sindaco Fausto Piga (Barrali) chiama in causa la Regione e i vertici della Fondazione di Sardegna, proprietaria del pacchetto di minoranza della stessa Banca.

"Sorprende constatare il silenzio assordante dei governanti regionali di fronte a questa azione, che sommata ad altre e negli effetti portano a immaginare una complicità della politica regionale al processo di spopolamento e desertificazione delle aree interne", scrive Piga in una lettera inviata al presidente della Giunta Francesco Pigliaru e del Consiglio Gianfranco Ganau.

Intanto proprio in questi giorni i correntisti stanno ricevendo l'informativa sulla chiusura degli sportelli e sul trasferimento dei conti correnti allo sportello più vicino.
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