"La Lega Nord ha percepito il profitto dei reati commessi dai suoi rappresentanti Bossi e Belsito, con il concorso di Aldovisi Turci e Sanavio (ex revisori contabili del Carroccio), e tale profitto, costituito da somme erogate come rimborso elettorale, è un bene fungibile e aggredibile indipendentemente dalla prova del nesso diretto con il reato".

Così i giudici del Tribunale di Genova che hanno disposto il sequestro di circa 49 milioni di euro alla Lega rispondono agli attacchi di Matteo Salvini.

Insomma, spiega il procuratore capo Francesco Cozzi: "Nessun attentato alla Costituzione, l'azione è a tutela del Parlamento: Camera e Senato si sono costituiti parte civile per vedersi risarcito un danno derivante dall'erogazione di contributi che non andavano dati, perché fondati su bilanci non corretti".

Il leader del Carroccio, dal canto suo, annuncia il ricorso e continua a parlare di attacco politico: "Quello che è successo neanche in Turchia o in Venezuela: piaccia o non piaccia a questo giudice vinceremo, arriveremo a governare e cambieremo l'Italia".

"Siamo trattati peggio dei mafiosi perché facciamo paura", incalza Salvini, che annuncia che la manifestazione di Pontida si farà lo stesso, "anche se nei conti del partito sono rimasti 30mila euro".

La Lega non si è costituita parte civile nel processo del tribunale di Genova contro Umberto Bossi e l'ex tesoriere Francesco Belsito: "Ci ritenevamo parte lesa, non ci siamo costituiti parte civile perché contavamo che in Italia ci fosse giustizia".

(Redazione Online/L)

IL COMMENTO DI SALVINI:

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