I due giovani di Villanova Tulo, arrestati all'alba di martedì con l'accusa di essere gli autori di una rapina e una tentata fingendosi carabinieri (con tanto di uniforme dell'Arma e pistola), potrebbero aver agito con un complice: un terzo uomo ancora da identificare, forse l'autista della banda entrata in azione almeno due volte (come emerso nelle indagini dei carabinieri) a Elmas e Sestu. Per questo gli investigatori del comando provinciale vanno avanti con gli accertamenti.

L'ERRORE - Quando Stefano Corrias (il 30enne che secondo le indagini indossava l'uniforme dell'Arma) e Stefano Schirru (21) lo scorso 18 agosto si sono presentati in via dei Gelsi, a Elmas, per consegnare una notifica - inesistente - a un giovane ai domiciliari, hanno commesso un grave errore: si sono dimenticati di recuperare la cartella in plastica con dentro i fogli bianchi.

Sulla cartella, recuperata in casa, i Ris hanno trovato delle impronte: quelle di Corrias. È così che i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale, coordinati dal tenente colonnello Ivan Giorno e dal maggiore Michele Cappa, sono arrivati al primo presunto rapinatore.

Il complice è stato invece incastrato grazie ai tabulati telefonici: il suo cellulare è stato agganciato dalla cella di Sestu proprio il giorno della seconda rapina, fallita solo per l'arrivo del figlio di una coppia di anziani che stava per aprire la porta ai due finti carabinieri.

VOLTO SCOPERTO - I due, avendo agito praticamente a volto scoperto, sarebbero stati riconosciuti anche dalle vittime. Nelle abitazioni dei giovani sono state sequestrate un paio di scarpe (secondo gli inquirenti indossate da un rapinatore nell'irruzione a Elmas) e anche un paio di occhiali, oltre ai telefoni cellulari dei due.

I carabinieri hanno inoltre raccolto altri elementi che confermerebbero la presenza di Corrias e Schirru sia a Elmas che a Sestu. Ma i due avrebbero avuto un complice: in entrambi i casi, è il sospetto degli inquirenti nelle indagini coordinate dal pm Gaetano Porcu, ad attenderli nell'auto usata per la fuga ci sarebbe stato un terzo uomo.

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, firmate dal gip Maria Gabriella Muscas, sono state eseguite d'urgenza perché i due - secondo gli elementi raccolti dai carabinieri - stavano preparando un nuovo colpo.

Matteo Vercelli

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