Nelle scuole dell'Isola i bambini fanno yoga. E a detta di tutti, fa loro un gran bene. "I miei alunni hanno dai 3 ai 5 anni, si sono divertiti, hanno acquisito la percezione del loro corpo, imparato a respirare, a riequilibrare le emozioni, a evitare la competizione, a controllare lo stress", racconta Donatella Curreli, maestra alle Materne di Villa San Pietro. Stress in tenerissima età? "Già, i bimbi di oggi sono sottoposti a troppi stimoli esterni, a ritmi pesanti, fanno un'infinità di cose, soffrono di ansia da prestazione perché gli si chiede di eccellere. Hanno difficoltà a ritrovare loro stessi, a recuperare energie. Lo yoga li aiuta a rilassarsi, e si vede subito, i loro visi subiscono una trasformazione, diventano sorridenti e bellissimi".

L'INTESA - La Sardegna è la prima regione del Paese ad aver siglato un protocollo d'intesa tra l'Ufficio scolastico e la Uisp (Unione italiana sport) per un progetto pilota che diffonda lo yoga nelle classi. "Siamo partiti l'anno scorso, abbiamo formato 112 docenti ed educatori. L'esperimento ha riguardato quasi 2200 bambini delle scuole dell'infanzia e primarie dell'Oristanese, a Cabras, Riola, Santa Giusta, Abbasanta, Norbello, Paulilatino, e quest'anno contiamo di estenderlo in altre zone, nel Cagliaritano e nel Sassarese, e anche agli studenti più grandi", spiega Roberto Zedda, coordinatore regionale Uisp. Un insegnante può decidere di imparare la disciplina e poi tenere direttamente il corso, oppure l'istituto può chiamare un esperto della materia, e farsi finanziare il progetto, magari con i contributi della Fondazione di Sardegna (come accadrà in alcune realtà), oppure con i Plus (funzionerà così in Gallura), o ancora con fondi Por e Pon.

LO STUDIO USA - L'idea nasce da uno studio condotto da un pool di scienziati dell'Harvard Medical School di Boston, che ha analizzato gli effetti della pratica in un periodo di dieci settimane in una scuola del Maine. Il risultato è stato più che positivo sul comportamento dei ragazzini, che hanno sviluppato "una maggiore abilità a controllare la rabbia, grande concentrazione nello studio, creatività, autostima e una più armonica interazione sociale con i compagni".

IL MINISTERO - Spiega Zedda, che va in giro nei convegni a presentare l'iniziativa: "Pochi sanno che nel 1998 il ministero della Pubblica istruzione aveva firmato un accordo con l'Area discipline orientali della Uisp - che si occupa di judo, karate, aikido, gatka, jujitsu e yoga. Si riconoscevano l'importanza e i benefici di queste arti per la crescita e la personalità e se ne incoraggiava la diffusione. Poi, è rimasto quasi tutto sulla carta, e la responsabilità è in parte della Scuola, che non mette a disposizione le risorse, e in parte nostra, che evidentemente non siamo stati capaci di fare da stimolo".

IL CASO - A ottobre scorso qualcosa è cambiato. L'Ufficio scolastico regionale, diretto da Francesco Feliziani, e la Uisp sarda hanno sottoscritto l'impegno "ad avviare iniziative comuni e proseguire quelle già intraprese per divulgare e sostenere a livello centrale e locale la promozione delle discipline orientali all'interno delle scuole; a sperimentare la costituzione di apposite commissioni miste per l'identificazione di linee programmatiche e di modalità di certificazione dei crediti formativi; a favorire iniziative al fine di valorizzare la qualificazione degli insegnanti in queste discipline".

Sottolinea il responsabile della Uisp che forse "non è la soluzione per risolvere ogni problema, ma è senz'altro uno strumento utilissimo contro il bullismo, la violenza, la dispersione scolastica, l'iperattività, lo stress".

Cristina Cossu

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