Lo scoglio di Peppino solo per cominciare. Il sindaco di Castiadas dapprima dice cautamente che "ci si sta riflettendo", ma non appena comincia a elencare le prestazioni di certi maleducati da spiaggia ("Capisce? Arrivano persino a piantare gli ombrelloni sulle dune, in mezzo ai gigli marini") avverte d'un fiato che il numero chiuso arriverà anche sulle spiagge di Cala Pira e Monte Turnu. "Lidi delicatissimi presi d'assalto - racconta Eugenio Murgioni -. Prenda Cala Pira: in certi giorni ci sono anche 1500 bagnanti, una follia. Beh, stiamo pensando di farne entrare massimo sei, settecento".

NUMERI RECORD - Travolti dagli effetti più antipatici di una stagione turistica da record (e la spazzatura a ogni angolo di strada è solo un esempio), i sindaci della Sardegna costiera cominciano a sventolare ticket e ingressi contingentati in difesa dei lidi più sensibili presi d'assalto dai vacanzieri. È come se l'Isola dove le seconde case date in affitto neanche si contano più, soltanto oggi si sia accorta di certe conseguenze nient'affatto secondarie del turismo di massa. "Quest'anno abbiamo avuto un 10% in più rispetto al 2016, con 60 mila presenze al giorno e punte di 100 mila". Domenico Mannironi è il sindaco di San Teodoro, comune gallurese di 5 mila residenti, 8 mila posti letto ufficiali e 13 mila (proprio così) seconde case.

CAFONI IN VACANZA - "La cosa triste è quest'arrembaggio di incivili, di maleducati che non rispettano il paese che li accoglie. Per questo stiamo ragionando sulle forme di tutela ambientale, ne va del futuro della nostra comunità". Si comincerà proprio dalle spiagge, prima di tutto da Cala Brandinchi. "Ma non solo: anche Cala Girgolu e poi la Cinta, che pure è un lido piuttosto grande, potrebbero trarre un certo beneficio da un controllo degli ingressi. Alla Cinta, in certe giornate, ci sono 25 mila bagnanti". Si pensa al numero chiuso? "Vedremo, l'unica difficoltà è legata al fatto che molti accessi alle spiagge passano da terreni privati". Dove già ci sono i parcheggi. "Ma - conclude Mannironi - una forma di ingresso regolato va trovata".

LE AUTO - A Quartu Sant'Elena la perla più delicata è la spiaggia di Mari Pintau, e basta il nome per comprendere il perché. "Una spiaggetta piccola, lambita dall'acqua cristallina. Il problema - spiega il sindaco Stefano Delunas - è l'eccessivo carico di bagnanti, concittadini e turisti che finiscono per parcheggiare anche a bordo strada". Si pensa giusto a quella sorta di numero chiuso di secondo grado che è il parcheggio a pagamento, pure già presente in tutto il litorale (anche se il sistema di riscossione è bloccato per un contenzioso tra Comune e vecchia società di gestione). "Con il nuovo appalto - sottolinea Delunas - pensiamo di calcolare gli ulteriori parcheggi a pagamento in base al numero ideale di bagnanti che la spiaggia può accogliere".

SOLO SPIAGGINE - Dalla prossima estate nessuno potrà più stendere il telo da mare sulla sabbia della Pelosa, 500 metri occupati anche da 6 mila corpi al sole. "Con l'asciugamano bagnato si porta via troppa sabbia. Perciò - dice Antonio Diana, sindaco di Stintino - sull'arenile andrà poggiata solo la sedia a sdraio. Per il resto, sarà vietato fumare, la spazzatura andrà gettata in buste apposite, e prima di andare via ci si dovrà fare la doccia per ripulirsi dalla sabbia. Oggi ci sono alcuni rubinetti, inadeguati". Poche regole in attesa dei lavori di smantellamento della strada che nel 1955 ha tagliato in due le dune. "Un paesaggio che dobbiamo ricomporre".

IL BILANCIO In Ogliastra, a Baunei, è invece tempo di bilanci per il sindaco Salvatore Corrias che il 29 maggio ha firmato l'ordinanza di numero chiuso per cala Biriala. Dal primo giugno ingresso consentito (via mare) a 300 persone. "Ha funzionato, credo che faremo lo stesso a cala Mariolu. Chi viene a Baunei cerca le spiagge belle e selvagge, ma gradisce anche i servizi e la pulizia del litorale. Per questo dico che non possiamo dissipare il patrimonio ambientale, è la nostra ricchezza".

Piera Serusi

© Riproduzione riservata