Si sono recati in un accampamento di "caminanti" di origine siciliana e calabrese, alla ricerca di persone dedite ai raggiri agli anziani o alla famigerata truffa dello specchietto.

Ma, giunti sul posto, lungo la bretella che collega la Provinciale 387 con la zona industriale di Settimo San Pietro, gli agenti hanno faticato a credere ai loro occhi, trovandosi di fronte una vera e propria "cittadella mobile" abusiva.

A guidarla, "Il re", così si fa chiamare, tornato da poco in Sardegna assieme ai parenti.

Lui e i familiari occupano dei lussuosi camper, uno dei quali intestato a un pluripregiudicato sulla carta "indigente".

Allo stesso "Re", spiegano gli investigatori, negli anni scorsi la Divisione Anticrimine aveva confiscato un patrimonio mobiliare e immobiliare di circa 3 milioni di euro, di cui la metà in denaro, e lo aveva anche sottoposto a regime di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel suo paese, in Sicilia.

E anche molti dei suoi "sudditi" erano stati allontanati dall'Isola e rimpatriati nei loro paesi di residenza.

I fogli di via, emessi dal questore di Sassari, prevedevano inoltre il divieto di fare ritorno per almeno 3 anni nei comuni della provincia.

Invece, il provvedimento non è stato rispettato.

Sono 14 gli adulti e 9 i minori identificati dagli agenti, che hanno inoltre accertato la presenza di 16 veicoli: 8 auto, 5 caravan e tre autocaravan.

Il gruppo, spiega la polizia, è dedito, oltre che alla truffa dello specchietto, a molti altri tipi di frode, perpetrati per lo più nei confronti di anziani.

Le scuse utilizzate per entrare nelle abitazioni sono le più comuni: il controllo del gas, la lettura del contatore, la consegna di un pacco, e anche finte forze dell'ordine.

Alcune persone sono state denunciate per l'inottemperanza delle misure di sorveglianza, ad altre sono stati notificati altri fogli di via.

Non è stato trovato invece un 25enne calabrese, che negli ultimi tempi avrebbe messo in atto diversi tentativi di raggiro.

(Redazione Online/L)
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