Mesi di richieste e attesa di cure adeguate, per sentirsi rispondere "dovrei, ma non posso". È ciò che l'Assl di Nuoro ha detto a Mariangela Manias, avvocato ogliastrino in trasferita a Fonni, per lavoro, insieme alla mamma 77enne affetta da una patologia neuro degenerativa, che non sta ricevendo cure adeguate.

Manias non riesce ad avere per la madre l'assistenza domiciliare dall'Assl di Nuoro, "il diritto alla salute", come dice lei. Quella che aveva regolarmente da Lanusei, e che la stessa Assl ogliastrina ribadisce che deve proseguire anche a Nuoro.

"L'Adi, assistenza domiciliare integrata, a Nuoro è una scatola vuota", denuncia la donna. Il suo è un caso simbolo del disagio che vivono molti pazienti nel Nuorese.

Il problema è l'assenza di personale: "Per il servizio Adi c'è una sola infermiera che si divide per cinque paesi, Fonni, Sarule, Lodine, Gavoi e Ollolai". Anche la fisioterapia e logopedia va a singhiozzo. La mamma di Mariangela soffre di una malattia cronica degenerativa.

"Vivevamo a Villagrande - racconta - e l'Assl di Lanusei le garantiva una visita alla settimana del medico, due dell'infermiera e due sedute alla settimana di fisioterapia e logopedia". Poi la necessità di trasferirsi e la decisione di portare con sé la madre. Per l'anziana i medici di Lanusei hanno chiesto ai colleghi di Nuoro le stesse prestazioni. Il medico è garantito, l'infermiera no: "È sola, viene una volta alla settimana. Quanto alle visite di fisioterapia e logopedia, anziché due settimanali ne ha fatto otto in sei mesi".

A luglio la beffa. L'Assl di Lanusei ha trovato la donna peggiorata, decidendo di aumentare a tre sedute a settimana la fisioterapia e la logopedia.

La risposta dell'Assl di Nuoro è senza speranza: "Si precisa - si legge in una lettera - che gli interventi erogati tengono conto del bisogno dell'utente e sono strettamente legati alle risorse aziendali dedicate all'assistenza nel territorio". Confermati medico e infermiera, non la fisioterapia e la logopedia.
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