Città Metropolitana e strada Burcei-Maracalagonis.

Sono stati questi i temi del convegno che si è tenuto ieri a Burcei. Dopo i saluti del sindaco Giovanna Zuncheddu, sono iniziati i lavori moderati da Clotilde Scalas che ha introdotto l'argomento sulla Città metropolitana con un excursus riferito alle norme dello Stato italiano e della Regione che hanno definito i nuovi ambiti territoriali.

È intervenuta anche una cittadina, Rita Zuncheddu, favorevole sia alla strada sia all'inserimento di Burcei nell'area metropolitana.

Durante l'incontro voluto da Clotilde Scalas, consigliere comunale, aderente al "Partito dei sardi", sono poi interventi Paolo Schirru che ha sostenuto l'utilità per Burcei di far parte del nuovo ente territoriale e altri due esponenti del Partito dei sardi, Paolo Maninchedda e Modesto Fenu.

Propro Maninchedda, ex assessore regionale ai Lavori pubblici, ha ricordato che "la strada Burcei-Maracalagonis è realmente e interamente finanziata per un importo di 37 milioni di euro, garantiti da due distinte delibere Cipe. Il cronoprogramma procedurale prevede che entro l'aprile 2018 si approvi la progettazione definitiva e si avvii la procedura di valutazione ambientale; che entro giugno 2019 si approvi la progettazione esecutiva in modo da bandire e aggiudicare definitivamente i lavori entro giugno 2020. Il percorso è quello noto e concordato: da Burcei verso Tasonis, verso la strada provinciale 16, il rio Corongiu e poi la connessione con la Statale 125 al chilometro 15. Se non si rispetteranno le scadenze previste il finanziamento andrà perduto. Occorre dunque difenderlo, presidiarlo e per far questo non basta la sola amministrazione, serve il supporto dell'intera cittadinanza e di quanti hanno a cuore la vita dei paesi della Sardegna. La Sardegna dell'interno - ha aggiunto Maninchedda - ha bisogno di vedere affermato un nuovo diritto: il diritto alla connessione, alla relazione con gli altri. Io non sono mai stato convinto che i servizi di area vasta abbiano nelle province, e tantomeno nelle aree metropolitane, il loro migliore punto organizzativo. Le grandi infrastrutture, come le strade provinciali, devono essere gestite da una sorta di Anas sarda, mentre i servizi, dai trasporti, alla sanità, all'istruzione, devono trovare il loro punto di governo nelle vecchie aree storiche della Sardegna".

Modesto Fenu ha incentrato il suo intervento sulle pari opportunità di accesso ai servizi e allo sviluppo socio-economico e occupazionale.

"È quello che chiede la comunità di Burcei, dopo l'evento della Città metropolitana. Lo fa, a mio parere, sia con la giusta pretesa di una mobilità sostenibile e accettabile verso le aree con maggiori servizi, attraverso la strada Burcei-Maracalagonis, sia rivendicando con forza anche attraverso lo strumento del referendum, l'accesso alla città metropolitana (vista come polo di servizi e maggiori opportunità)".

Burcei come è noto oggi non fa parte della Città metropolitana. Un tema dibattuto recentemente anche in Consiglio comunale con la decisione unanime di promuovere il rerferendum per coinvolgere realmente la popolazione nella scelta.

Già in precedenza era stato l'assessore regionale agli Enti locali Cristiano Erriu a consigliare questo strumento.

Ora si attende di conoscere la data di questo referendum.

Di certo, appare davvero assurdo l'inserimento di Burcei nella nuova mega provincia con sede a Carbonia.

Una scelta che sa solo di beffa. A Burcei non ci sta nessuno.
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