Igea? Nulla si è mosso dalle precedenti amministrazioni: le bonifiche non sono state realizzate se non in minima parte e il piano delle assunzioni è confuso e non sana il disastro in corso dal 1998.

Questo il succo del pensiero dei Riformatori sardi che oggi, in una conferenza stampa a Iglesias, hanno richiamato la Regione a un intervento per esercitare le sue funzioni di controllo analogo.

In primis il presidente. "Pigliaru è il socio unico - ha spiegato il consigliere regionale Michele Cossa - deve verificare cosa accade, è come se fosse un suo ufficio. Non ha senso che la società esternalizzi il laboratorio di analisi, sa di epurazione".

Ha presentato diverse interrogazioni sui dubbi insieme al collega Attilio Dedoni che ha chiarito: "Nessuna risposta, eppure si chiedeva se non fosse il caso di segnalare alle autorità il caso del concorso dei dieci operai polivalenti; ci sono azioni legali con accuse precise di aver adoperato mezzi inadeguati nello svolgimento delle prove".

Ha parlato di clientelismo: "Guardate il divario nella pianta organica fra operai, impiegati e dirigenti. Mentre il territorio è rimasto martoriato senza bonifiche che lo restituiscano per il turismo di Sulcis e Iglesiente".

Così da 19 anni. Recentemente il Corpo forestale ha proceduto alla comunicazione di notizia di reato alla Procura per incendio colposo a Monteponi: dopo l'ispezione ritiene che l'In house abbia responsabilità nella cura del traliccio dal quale si sono azionate le fiamme.

Il presidente del partito Roberto Frongia ha analizzato la storia della società regionale e ricordato le maniere dell'ancien régime, dalle quali si è aperta l'indagine dei pm cagliaritani ancora in corso, che si sarebbero dovute superare.

Nota la distribuzione delle "competenze non all'altezza neanche ai vertici: non c'è dubbio che l'amministratore Michele Caria sia un grande commercialista ma c'è bisogno di professionalità specifiche per la missione della società, le bonifiche".

Inoltre, vede anomala un'azienda che da una parte vuole esternalizzare "un settore strategico come il laboratorio chimico che, già in passato, ha fornito analisi sull'acqua che mettevano in guardia la stessa società, senza offrire alternative ai dipendenti" e, contemporaneamente assume personale con stabilizzazioni o concorsi (anche sotto analisi della magistratura) poi chiama consulenti esterni per far svolgere il loro lavoro o spende risorse per assunti che dovrebbero essere già abili nelle mansioni.

"Non si possono formare in itinere. Il piano di assunzioni è confuso, senza contare che ormai hanno titolo per entrare anche i lavoratori di Sardinia gold mining e Silius mentre non sono chiari costi e ragioni dell'esternalizzazione del laboratorio. Non si è offerta alternativa ai dipendenti di un servizio essenziale che, in passato, ha già fornito analisi sull'acqua che mettevano in guardia la stessa società".
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