L'automobilista che è fuggito dopo averla travolta vivrà con un'ombra addosso. Sentirà il fiato di Sabrina Demara sul collo, almeno sino a quando non smetterà di nascondersi. Nove giorni dopo l'incidente in cui ha rischiato di perdere la vita, la 44enne mamma cresciuta tra Lanusei e Tortolì ma trapiantata a Belvì decide di parlare dal suo letto dell'ospedale di Lanusei. Si rivolge al suo investitore con un invito perentorio: "Sii uomo, costituisciti".

IL FATTO - Sabrina Demara è stata investita da un'auto intorno alle 7 del 22 agosto in via Baccasara, all'altezza del passaggio a livello. Era uscita per fare una corsetta, una macchina l'ha travolta e il conducente non si è fermato a soccorrerla. L'avrebbero fatto, poco dopo, alcuni passanti che hanno lanciato l'allarme. Dal giorno gli agenti del commissariato danno la caccia al pirata della strada, ma finora non sono emersi elementi utili a smascherare il responsabile.

LA TESTIMONIANZA - "Mi ha lasciato lì abbandonata come un sacco di spazzatura. Non dico nemmeno come un cane perché in quel caso, forse, sarebbe sceso per accertare eventuali danni alla carrozzeria". Sabrina Demara ripercorre quei momenti drammatici in cui ha visto la sua vita appesa a un filo. "Stavi per uccidere la madre di due figli, sei una persona cattiva e maligna", aggiunge la donna.

LA SPERANZA - Sabrina Demara è donna di fede ("Dio e la Madonna mi hanno protetta") e auspica che la voce divina interceda sulla coscienza del suo investitore: "Mi auguro che Dio e la Madonna possano vegliare sulla tua coscienza perché avrai una vita lunga in ogni istante della quale sarò la tua ombra, il tuo terrore e il tuo incubo peggiore. Sono certa che quando vai a dormire nelle tue orecchie risuona il rumore della macchina che mi investe. Altrimenti non saresti umano".
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