Una task force del dicastero della Salute è stata inviata dal ministro Beatrice Lorenzin all'ospedale Loreto Mare, a Napoli, dove un ragazzo di 23 anni, Antonio Scafuri, ricoverato in codice rosso, è morto dopo aver atteso per ore il trasferimento in un'altra struttura.

Della task force fanno parte gli ispettori del ministero, i carabinieri del Nas e gli esperti dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).

LA VICENDA - In seguito alle gravi ferite riportate in un incidente stradale a Ercolano, Antonio è arrivato in codice rosso al pronto soccorso del Loreto Mare. Andava trasferito in un'altra struttura per l'esecuzione di un'angioTac. Ha aspettato quattro lunghissime ore. Che gli sono state fatali. Nella denuncia presentata dal responsabile del pronto soccorso, diffusa dal consigliere regionale della Campania Francesco Borrelli, si parla di "inosservanza ai più elementari doveri professionali".

IL PADRE - Non riesce a capacitarsi, Raffaele Scafuri, che chiede giustizia: "Mio figlio è stato ammazzato, mentre lui moriva al pronto soccorso litigavano per decidere chi dovesse salire sull'ambulanza che lo doveva trasferire". ricorda anche le ore successive alla morte, l'uomo: "Era freddo, era morto da tanto tempo e non ci hanno detto nulla".

Il direttore della Asl Napoli 1, Mario Forlenza, ha avviato un'indagine interna "per accertare eventuali omissioni o mancanze organizzative". E ha espresso "dolore, sgomento e rabbia per la morte di un giovane in circostanze che, se confermate, sono inaccettabili e incompatibili in una organizzazione ospedaliera".

L'ospedale di Loreto Mare nei mesi scorsi è finito agli onori delle cronache per l'assenteismo e i furbetti del cartellino: a marzo 55 persone sono finite ai domiciliari.

(Redazione Online/L)

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