"Voglio che si consegni. Non voglio che uccida altre persone, l'Islam non dice questo".

Queste le parole pronunciate dalla madre di Younes Abouyaaqoub, il 22enne sospettato di essere il conducente del furgone che giovedì ha ucciso 12 persone sulla Rambla, rivolte al figlio ancora in fuga.

La donna ha partecipato a una manifestazione a Ripoll per condannare gli attacchi ed esprimere dolore per le vittime.

L'IMAM DI RIPOLL - Secondo quanto ricostruito finora, l'imam di Ripoll (centro a nord di Barcellona), Abdelbaki Es Satty, avrebbe avuto legami con alcuni degli arrestati per gli attentati dell'11 marzo del 2004 a Madrid.

A scriverlo sono i quotidiani spagnoli, che citano fonti dell'antiterrorismo, secondo cui l'imam 45enne - considerato il leader della cellula terroristica responsabile degli attacchi a Barcellona e Cambrils - era uscito di prigione il 5 gennaio del 2012, dopo aver scontato una condanna per reati legati all'immigrazione.

MESSA SOLENNE ALLA SAGRADA FAMILIA - Messa solenna, questa mattina, alla basilica della Sagrada Familia, citata tra gli obiettivi dei terroristi che hanno colpito la città catalana e Cambrils. Alla funzione, presenti anche re Felipe VI, il premier spagnolo Mariano Rajoy, il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont e il sindaco di Barcellona, Ada Colau.

IL CORDOGLIO DI ALFANO - Oggi il ministro degli Affari esteri, Angelino Alfano, si recherà a Barcellona per deporre una corona di fiori sul luogo dell'attentato sulla Ramblas, in prossimità del mosaico di Mirò, all'altezza della Calle Pla de la Boqueria.

Nel pomeriggio, al Consolato generale d'Italia, incontrerà le famiglie delle vittime e dei feriti.

(Redazione Online/m.c.)

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