Due cittadini marocchini e un cittadino siriano sono stati espulsi dall'Italia per motivi di sicurezza nazionale.

Lo rende noto il Viminale con una nota.

Il primo espulso è un 38enne marocchino, detenuto per reati comuni.

L'uomo era stato segnalato dal suo compagno di cella perché "vessato con rigide regole di convivenza dettate dalla sua visione integralista del credo islamico".

Lo scorso aprile, quando aveva appreso dai telegiornali della notizia della strage terroristica di Stoccolma, aveva "chiaramente e inequivocabilmente festeggiato", inneggiando alla jihad.

Il secondo espulso è un uomo di origine siriana, arrestato nel 2015 per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Sottoposto a obbligo di dimora presso la sede della cooperativa ''Stella del Sud'' di Brognaturo (Vibo Valentia), aveva espresso apprezzamento nei confronti degli autori dell'attentato terroristico di Manchester e tentato di convertire all'Islam una operatrice del centro.

Già nel 2011 era stato destinatario di un ordine di espulsione, ma era riuscito a rimanere in Italia.

Il terzo uomo espulso è un 31enne marocchino, già sottoposto a fermo da parte dei carabinieri di Tortona (Alessandria) per il furto di un minibus.

Nel documento del Viminale si legge che l'uomo "era già emerso all'attenzione, nell'aprile 2016, per le sue 'turbe psichiche', in particolare era stato intercettato, sempre da personale dell'Arma, in stato psicotico mentre si proclamava seguace dello Stato Islamico".

Con questi rimpatri, 70 da gennaio di quest'anno, salgono a 202 i soggetti vicini agli ambienti dell'estremismo religioso espulsi dal nostro Paese dal gennaio 2015 a oggi.

(Redazione Online/F)

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