Il Sulcis tende ancora una mano alla Sierra Leone. I volontari dell'associazione "Love Bridges" (i ponti dell'amore), che da 10 anni opera nei villaggi del Paese africano, hanno organizzato una nuova raccolta d'aiuti per le popolazioni colpite dall'alluvione che si è abbattuta su Freetown, seminando morte in un luogo che aveva già fatto i conti in tempi recenti con guerra, povertà e virus Ebola.

Ecco perché l'associazione - fondata da don Ignazio Poddighe, sacerdote di Iglesias - è di nuovo in prima linea per aiutare una terra che, ormai, considerano casa.

"Abbiamo predisposto l'invio di un container con aiuti umanitari, in segno di solidarietà alle popolazioni così duramente colpite", conferma don Ignazio.

C'è un elenco della tipologia di aiuti da inviare con priorità. A partire dagli indumenti, comprese le scarpe, per bambini, uomini e donne adulti; continuando con materiale d'uso ospedaliero come garze sterili, disinfettanti, siringhe, aghi cannula; non dimenticando medicinali e medicamenti quali antibiotici largo spettro, antidolorifici iniettabili, soluzione fisiologica, sali minerali, connettivina crema, garze grasse.
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