"Perugia è probabilmente l'ultimo posto al mondo dove sentirmi benvenuta: ma devo chiudere letteralmente, fisicamente il cerchio della mia vita".

A oltre due anni dall'assoluzione in Cassazione dall'accusa dell'omicidio di Meredith Kercher - la studentessa inglese uccisa nel capoluogo umbro l'1 novembre 2007 -, Amanda Knox sta pensando di tornare in Italia.

Lo ha rivelato lei stessa in una recente intervista.

La donna, oggi trentenne, era stata accusata di aver ucciso la sua coinquilina, insieme al fidanzato di allora Raffaele Sollecito.

Dopo una prima condanna nel 2009, la Knox era stata assolta e scarcerata nel 2011, quando ha fatto ritorno negli Stati Uniti.

Ora, racconta, vive una vita normale a Seattle con il suo nuovo compagno, lo scrittore trentacinquenne Christopher Robinson e fa volontariato in un'associazione che si occupa di vittime di errori giudiziari.

"Finalmente", afferma Amanda, "mi sento libera di tornare in Italia per affrotnare la città dove accadde la tragedia che mi stravolse la vita".

Non ha però fissato una data per il suo ritorno a Perugia: "Prima o poi tornerò", ha dichiarato. "La mia ultima memoria di quel luogo non può essere quella di me trascinata fuori da un tribunale fra i flash accecanti dei paparazzi. La mia ultima memoria di Perugia sarà, deve essere, diversa".

(Redazione Online/F)

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