Si può tradurre un intero testo. Oppure, a scelta, soltanto un vocabolo. Quelli a disposizione sono già oltre 25.000. In più, c'è anche un dizionario monolingue con più di 50.000 parole.

Ecco Apertium, il primo traduttore automatico online che traduce dall'italiano al sardo (in futuro sarà possibile anche dal sardo all'italiano).

SALVARE LA LINGUA SARDA - La piattaforma tecnologica (www.apertium.org), sviluppata già nel 2004 nell'università di Alacant, Spagna, per tradurre il castigliano in catalano, e viceversa, contiene già oltre 40 lingue. E adesso grazie al lavoro di un professore dell'università di Barcellona, con una cattedra anche a Cagliari, Adrià Martin, e un ricercatore di Oliena, dell'Università di Cagliari, Gianfranco Fronteddu, si arricchisce del sardo.

Un lavoro minuzioso, quello dei due universitari che hanno come obiettivo "rivitalizzare una lingua come quella sarda che l'Unesco ha definito in assoluto pericolo", spiega Adrià Martin. "Scrivendo e digitalizzando la lingua sarda, si lascia un'impronta che ne aiuta, insieme allo sforzo culturale, la conservazione. Una volta che diventa una lingua che si parla e si scrive, diventa più facile poi legittimarla anche a livello istituzionale", aggiunge Fronteddu.

REGOLE SCIENTIFICHE - Per la traduzione di ogni vocabolo, i ricercatori hanno seguito un rigoroso criterio scientifico, per questa ragione la proposta ortografica scelta è ricaduta sulla Limba Sarda Comuna, adottata nel 2016 come lingua sarda ufficiale dalla Regione, "che rappresenta una sintesi delle nostre varietà linguistiche, un punto di mediazione tra le lingue parlate più comuni e diffuse in Sardegna", spiega Fronteddu. "Abbiamo raccolto tutti i documenti del corpus di limba sarda comuna e abbiamo creato, in questo modo, regole di contesto", aggiunge.

Una delle difficoltà maggiori sta nel fatto che l'italiano è una lingua in cui un solo vocabolo può avere diversi significati. "Abbiamo tradotto tutto costruendo regole certe, così facendo il traduttore riconosce che si tratta di un nome di persona e non lo traduce", spiega Fronteddu.

NON È GOOGLE TRANSLATE - Niente a che vedere quindi col servizio dell'azienda di Mountain View, che ha contribuito a rendere più facile e immediata la comprensione tra 103 lingue diverse. "Loro utilizzano una tecnologia 'statistica' che può essere creata in pochi giorni", spiega Martin. "In pratica, di fronte a un vocabolo, Google cerca la traduzione corrispondente che ha le maggiori probabilità statistiche. Noi invece, grazie al fatto che la traduzione è frutto delle regole create per ogni singolo vocabolo, abbiamo un grado di precisione nettamente maggiore", aggiunge.

Questo, però, non mette completamente al riparo dalla possibilità dell'errore. "Può assolutamente accadere", spiega Martin.

La piattaforma di Apertium, tradotta in sardo grazie alla collaborazione del gruppo di utenti Sardware e finanziata da Google, funziona anche grazie alle segnalazioni della Community che revisiona le traduzioni e incrementa il numero di lingue e parole del traduttore.

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