Picchiavano i figli per obbligarli a leggere e studiare a memoria i precetti contenuti nel Corano.

Sono stati denunciati per maltrattamenti in famiglia i genitori di una bimba di 9 anni e di un ragazzino di 13, residenti a Missaglia, nel Lecchese.

Si tratta di una donna italiana che si è recentemente convertita all'Islam e del compagno, un operaio di origini tunisine.

A lanciare l'allarme i nonni materni, che si erano accorti del comportamento violento della madre.

Secondo quanto emerso dalle indagini degli agenti della squadra mobile di Lecco, i bambini erano costretti a vivere in una sorta di regime dittatoriale: non potevano giocare con altri bambini, né frequentare i loro parenti.

Inoltre era loro proibito guardare la televisione e usare il cellulare.

La bambina era inoltre costretta a indossare lo hijab, il velo che copre capelli e collo, lasciando scoperto soltanto il viso.

Durante le audizioni protette, i due hanno raccontato agli psicologi di essere stati oggetto di continue minacce e percosse.

Se non si svegliavano in tempo per la preghiera, infatti, erano vittime di punizioni corporali oppure venivano tenuti prigionieri per ore nella loro camera.

Ora i due bimbi si trovano in una comunità protetta e spetterà ai giudici del Tribunale dei minori di Milano decidere, insieme agli assistenti sociali, a chi affidare i due piccoli.

(Redazione Online/F)
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