È stato recuperato dagli speleosub dei vigili del fuoco il corpo di Lara Scamardella, la 13enne morta ieri durante un'immersione nelle acque comprese tra Ischia e Vivara (Napoli), insieme al suo istruttore, il sub 49enne Antonio Emanato.

La ragazza era figlia di un amico dell'uomo e stava prendendo lezioni di diving.

Il cadavere della giovane è rimasto bloccato per ore sul fondale della "Secca delle Formiche".

La notizia è stata confermata dal tenente di vascello Alessio De Angelis, comandante della Guardia costiera dell'ufficio circondariale marittimo di Ischia, che ha dichiarato: "L'attrezzatura è sotto sequestro per accertamenti. Le indagini vanno avanti. Siamo soltanto all''inizio".

Lara è stata individuata in una piccola cavità sottomarina, con a fianco anche le bombole d'aria di cui l'altra vittima deve essersi liberato nel tentativo disperato di risalire a galla, dopo aver provato a salvare la giovane sub.

Dopo un primo esame del medico legale, il corpo verrà trasferito al Policlinico di Napoli per l'autopsia.

Secondo le prime ricostruzioni, ieri mattina i due sub si erano immersi nel tratto di mare del Napoletano, facendo perdere le proprie tracce.

L'allarme era stato lanciato intorno alle 12: poche ore dopo era stato portato alla luce il corpo di Antonio, che si trovava a circa 12 metri di profondità.

La salma era poi stata trasferita all’ospedale Rizzoli di Ischia a disposizione dell’autorità giudiziaria. .

(Redazione Online/F)

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