Medici Senza Frontiere sospende le attività di salvataggio in mare. La sua imbarcazione, la Vos Prudence, resterà per un po' ancorata nel porto di Catania.

A riferirlo il presidente dell'associazione, Loris De Filippi: "Stiamo sospendendo le nostre attività di salvataggio in mare a causa del comportamento minaccioso della guardia costiera libica, che riteniamo molto grave. Non possiamo mettere in pericolo i nostri colleghi".

Il passo indietro arriva ora che le autorità libiche hanno istituito la propria zona Sar (ricerca e salvataggio) nella quale le imbarcazioni delle ong non possono entrare.

Se prima le navi potevano effettuare operazioni di salvataggio fino a 11 miglia dalla terra libica, ora devono arretrare di decine e decine di chilometri per non entrare nella zona pattugliata dalla guardia costiera di Tripoli.

"L'anno scorso - continua De Filippi - hanno sparato 13 colpi contro la nostra nave in una situazione molto più tranquilla di quella attuale".

La situazione, insomma, è troppo pericolosa per andare avanti: così Msf, che nei giorni scorsi si è rifiutata di firmare il codice di condotta del Viminale, sospende le operazioni.

"Si sta mescolando l'obiettivo umanitario di salvare vite con l'intenzione politica e militare di ridurre gli arrivi, come dimostrano il codice di condotta per le ong e il sostegno di Roma alla guardia costiera libica: saranno due le conseguenze, più morti in mare e più persone trattenute in Libia, che sappiamo essere un luogo di assenza di legalità, detenzione arbitraria e violenza estrema", è la chiosa del presidente di Msf.

(Redazione Online/L)
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