I cento milioni di euro - per due anni - hanno attirato trenta cooperative e associazioni. Ma non sono bastati. Il bando della Prefettura, scaduto lo scorso 26 luglio, puntava a reperire strutture in grado di ospitare 3.500 migranti (la quota assegnata al territorio della provincia di Cagliari). Alla gara hanno partecipato 30 società. Una, per un errore nella documentazione, è stata esclusa. Alla fine, a buste aperte, il calcolo complessivo ha dato un risultato distante dalle aspettative: le 29 cooperative - con le loro strutture - potranno garantire la copertura di quasi 2.500 posti. Per questo è probabile che la Prefettura possa pubblicare, a breve, un nuovo bando per reperire i mille posti mancanti.

TEMPI E SOLDI - La grande partita dell'accoglienza, visti i numeri degli arrivi e i soldi a disposizione, mostra sempre delle lacune. La procedura della Prefettura per aggiudicare la gestione dell'accoglienza straordinaria dei migranti richiedenti asilo punta a regolarizzare il servizio dal primo ottobre 2017 al 30 settembre del 2019. Previsto un periodo ulteriore di tre mesi, alla scadenza, in attesa di una nuova gara. A disposizione, per i due anni (e i tre eventuali ulteriori mesi) più di cento milioni di euro. Una stima della spesa potenziale per accogliere 3.500 migranti, considerando l'importo massimo - a persona - di 35 euro per garantire tutti i servizi ai richiedenti asilo, come previsto dal ministero dell'Interno.

LE STRUTTURE - Al bando hanno partecipato trenta cooperative. Dopo l'apertura delle buste sono state ritenute tutte idonee. Solo una è stata esclusa, ma per un intoppo burocratico. Di fatto si tratta delle stesse associazioni e società che da anni gestiscono la prima accoglienza dei migranti, subito dopo lo sbarco dalle navi che soccorrono le persone al largo della Libia. "La procedura", specificava il bando, "è finalizzata a individuare strutture idonee, con relativa gestione del servizio di accoglienza straordinaria e temporanea, con una capienza non superiore a 300 posti". Un limite per evitare eccessivi affollamenti. A Cagliari sono presenti numerosi immobili (ex hotel, piccoli alberghi e appartamenti) gestiti da associazioni diventate con il tempo punto di riferimento per l'accoglienza. Associazioni e cooperative che hanno partecipato al bando della Prefettura. Dalla Caritas (che garantirà circa 150 posti in diverse strutture) all'associazione temporanea Orsetta-Atlantia (nell'ex Motel dell'Agip vengono ospitati più di 250 migranti), passando per Isarcoop (nelle sue strutture ha quasi 150 posti), Amal (75), Sa Dimora (30), Aman (22), Gus (46) e Social Group cooperativa sociale (53).

IN PROVINCIA - Un contributo - ovviamente ben retribuito - arriva dall'associazione Diomira: nelle sue due strutture (a Narcao e Fluminimaggiore) trovano ospitalità poco meno di 400 persone. La cooperativa Silvia, tra Assemini e Villasor, riesce a garantire circa 250 posti. Anche la cooperativa Servizi sociali e Family House arriva a ospitare 125 persone.

I PROBLEMI - E mentre la prima accoglienza, pur con molti limiti, riesce a garantire l'ospitalità - nella sola provincia di Cagliari - di 3.500 migranti, la seconda sembra non decollare creando una serie di problemi. Molti richiedenti asilo, dopo aver ottenuto lo status di rifugiato, rischiano di trovarsi in strada: fuori dalla prima accoglienza (le cooperative non ricevono più i 35 euro al giorno e dunque non hanno più alcun interesse a ospitare il rifugiato) e dalla seconda perché i posti disponibili in tutto il territorio nazionale non sono sufficienti per coprire le domande.

Matteo Vercelli

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