Vietati orologi da polso, piercing, telefoni cellulari. Per le donne raccomandati trucco leggero, acconciature adeguate, monili tradizionali. Gli uomini non dovranno dimenticare il copricapo: quella berrita, magari un po' ingombrante e abitualmente lasciata nell'armadio, è parte integrante dell'abito dei nonni. Per tutti da evitare scarpe sportive: le calzature devono essere di modello classico e di colore scuro a meno che non siano coordinate, secondo la tradizione locale. Sull'onda della sicurezza da garantire arrivano le regole di comportamento per chi, a piedi o a cavallo, parteciperà alla sfilata del Redentore, il 27 agosto a Nuoro. Per la prima volta c'è un decalogo, tante prescrizioni da sottoscrivere all'atto dell'adesione e soprattutto da osservare lungo il percorso, da viale Del Lavoro alla cattedrale di Santa Maria della Neve. La novità coincide con il ritorno alla festa dei cavalieri dopo la clamorosa diserzione di un anno fa.

IL COMUNE - Due disciplinari ad hoc, frutto di mesi di incontri e confronti tra gli amministratori comunali e le associazioni ippiche da un lato e i gruppi folk cittadini dall'altro, sono atti ufficiali raccolti in altrettante delibere della giunta Soddu. "Vogliamo garantire maggiore spettacolo e regole certe su come si sta nel corteo, anche per la sicurezza", spiega Marcello Seddone, assessore al Turismo. "Siamo arrivati a regole condivise da tutti e meglio rispondenti alle esigenze di chi organizza e di chi partecipa alla manifestazione".

A PIEDI - Via i gioielli di fattura moderna, non contemplati dalla tradizione. Via i tatuaggi: chi li ha non li dovrà esibire. Niente orologi da polso. Acconciature, tinture comprese, e trucco dovranno essere all'insegna della sobrietà. Ma siccome la sfilata non è solo passerella festosa bisognerà esibire l'abito della tradizione senza fumare (divieto assoluto), stare dietro a un cellulare o qualunque altro apparecchio elettronico. Proibite bevande in contenitori di plastica, vetro, lattine: ci sarà acqua per tutti, offerta dall'organizzazione. Infine, i gruppi folk dovranno evitare di attardarsi con balli ed esibizioni fuori programma: rischiano di rallentare o interrompere la sfilata. I primi effetti del decalogo forse sono già nei fatti: quest'anno sono attesi 56 gruppi, meno della settantina abituale.

I CAVALIERI - Per chi onora la festa a cavallo c'è qualche incombenza in più. Intanto, i cavalli devono essere in buono stato e senza puledri al seguito. "È fatto divieto assoluto per le ragazze di indossare il costume tradizionale maschile", raccomanda il disciplinare bloccando qualche leggerezza del passato. La cura per l'abito raccomandata ai gruppi folk vale nella stessa misura per coloro che stanno in sella ai destrieri. Nel nome della sicurezza, dovranno tenersi a debita distanza e mantenere un'andatura ordinata. Non solo: dovranno evitare di procurare disturbo al pubblico, intrattenersi davanti ai bar, bere alcolici dall'inizio alla fine della sfilata. Vietati naturalmente maltrattamenti ai cavalli, compreso l'uso dello sperone per sollecitare un'andatura più baldanzosa. Una volta finita la sfilata, i cavalieri che percorreranno la parte alta del corso Garibaldi come via d'esodo dovranno evitare di girovagare nelle vie cittadine per oltre un'ora e mezza.

LE BARDATURE - Niente coccarde, fasce autoadesive o da riposo come paraocchi, nasaline o copriorecchie. Per i cavalli bardati con sella sarda è consigliato il sottosella antico ovvero "su battile" con staffili in pelle, sottocoda e briglia con morso. Facoltativo l'uso di collane e pettorali. Per i cavalli bardati con sella inglese sconsigliati sottosella con colori sgargianti. Lungo tutto il percorso, da viale Del Lavoro a piazza Mazzini, d'obbligo "un'andatura ordinata, composta e al passo". Chi non si adegua rischia l'esclusione perché il comportamento irreprensibile va di pari passo con la qualità dello spettacolo.

Marilena Orunesu

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