Un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito al carcere di Uta da un detenuto.

L'uomo, italiano, ha colpito il poliziotto con un pugno al volto.

"È un fatto gravissimo - il commento di Luca Fais, segretario regionale della Sardegna del Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria - che poteva avere pericolosissime ripercussioni sia per l'incolumità di altri poliziotti che sul mantenimento dell'ordine e della sicurezza all'interno del carcere".

Il protagonista dell'episodio avvenuto domenica sera, spiegano dal sindacato, è "lo stesso che poco tempo fa mise in subbuglio il tribunale di Sorveglianza aggredendo diversi agenti per cercare di scappare. Lo stato di salute del medesimo detenuto non è tale da poterlo tenere nella struttura di Uta, ma andrebbe trasferito in un apposito istituto per le cure specifiche".

"Un'esperienza allucinante - aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sappe - gestita con grande sangue freddo e professionalità. Il grave fatto conferma la tensione che continua a caratterizzare le carceri, al di là di ogni buona intenzione".

(Redazione Online/s.s.)
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