Inaugurata sabato scorso la Comunità alloggio per minori "Santa Sofia": la presidente apre la struttura al paese, di fronte ad una cerimonia inaugurale molto partecipata.

"Abbiamo voluto raccontare ciò che faremo, rispondendo a domande e dubbi, per superare eventuali ritrosie", spiega Loredana Piras, alla guida di due cooperative, con una lunga esperienza alle spalle.

Già guardando al simbolo scelto per rappresentare la struttura, si comprende quali siano i valori posti alla base di una realtà nascente, che si fonda su alti obiettivi di integrazione, di crescita, scambio e confronto.

Mani vicine ad altre mani, quasi a sfiorarsi. Mani, che non fanno differenze rispetto al colore della pelle, alle differenze sociali, ai problemi e alle difficoltà di una giovane esistenza.

Ospiti del centro ragazzi dagli 11 ai 17 anni, casi differenti e complessi segnalati dai comuni di riferimento. Undici giovani vite (questa la capienza massima della comunità), alle quali si offrirà un supporto a tutto tondo, finalizzato a superare trascorsi e situazioni caratterizzate da abbandono, maltrattamenti, carenze protettive e accuditive.

Lo studio, lo sport, le attività ludiche e di intrattenimento, gli spazi verdi, un piccolo orto: l'edificio è studiato per accogliere, per ritagliare a favore di ciascun ragazzo il proprio ambiente nel quale potersi dedicare alle incombenze della scuola, per condividere, giocare, imparare, crescere.

"Vogliamo costruire una realtà d'eccellenza, pienamente integrata all'interno del paese", racconta Loredana Piras. Per questo, non si può che augurarle un grosso "in bocca al lupo".
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